Tra gli archivi della British Library di Londra c’era un taccuino di alchimia poco conosciuto, “Sloane MS 1902”, scritto da John e Arthur Dee, padre e figlio. Megan Piorko, studentessa intenta a scrivere la sua tesi su Arthur, ne è stata subito incuriosita. Certe pagine sono scritte capovolte. Fu in una di queste pagine che Piorko trovò un intrigante passaggio scritto in codice. Nella pagina successiva c’era una tavola piena di lettere. Non si sapeva ancora nulla a riguardo, ma il testo in codice nascondeva la ricetta dei due alchimisti per l’elisir di vita eterna, la cosiddetta “Pietra Filosofale”.
Il testo di 177 parole ha il nome in latino che può essere tradotto come “midollo della filosofia ermetica“. Le parole, in un primo momento, non avevano alcun senso, considerando i vari “ozxkwxfg” e “qqdz”. Nella tabella seguente, un’intestazione di due lettere è seguita da due righe di 11 lettere ciascuna.
Sarah Lang, dell’Università di Graz, in Austria, ha cercato di svelare il messaggio, ma senza successo. Tuttavia, ha scoperto che il testo era crittografato utilizzando un codice sostitutivo, in cui le lettere del testo originale vengono scambiate con altre diverse. A differenza di altre figure medievali, questa era più difficile da decifrare. Alla fine, Lang si è resa conto che si trattava probabilmente di un particolare tipo di cifrario chiamato cifrario Bellaso/Della Porta, un codice di sostituzione polialfabetico.
Una nota scarabocchiata a margine della pagina suggerisce che Arthur Dee abbia scritto il testo criptato nello stesso momento in cui sosteneva di aver trovato la ricetta per la “Pietra Filosofale”.
A settembre Piorko e Lang hanno presentato le loro scoperte in una conferenza online, senza però aver svelato la cifra e il conseguente messaggio che nascondeva.
Dopo la videoconferenza, Piorko e Lang hanno ricevuto un’e-mail inaspettata. Il matematico e crittologo dell’Università del Queensland Richard Bean ha affermato di aver risolto l’enigma. In un cifrario Bellaso/Della Porta, la parola chiave è usata per determinare come le lettere dovrebbero essere sostituite nel testo. Bean scoprì che la parola chiave non era una singola parola ma una frase di 45 lettere: “sic alter Iason aurea felici portabis uellera Colcho” . La frase latina è tratta da un poema epico della mitologia greca, il vello d’oro.
Il testo decodificato descrive le procedure per creare l’elisir di lunga vita. Un passo allude al prelievo di un “uovo” alchemico da un athanor, una fornace usata dagli alchimisti. Menziona anche quanto tempo è necessario attendere perché si verifichino le tre fasi universali dell’alchimia: nero, bianco e rosso. Se tutti i passaggi vengono seguiti correttamente, “allora avrete un vero elisir per fare l’oro, per la cui benevolenza tutta la miseria della povertà sarà sterminata e coloro che soffrono di qualsiasi malattia avranno la loro salute ripristinata“, si legge nel testo.
Bean, Piorko e Lang stanno ora scrivendo un articolo scientifico sull’argomento. Una volta che il testo sarà trascritto correttamente in inglese, lavoreranno con gli investigatori per cercare di ricreare la ricetta di Arthur Dee per la vita eterna.
Potrebbe essere questa la ricetta della “Pietra Filosofale”? Gli alchimisti medievali credevano di sì, ma Piorko è scettico.