Ecco perchè abbiamo la sensazione di stare cadendo da un dirupo mentre ci addormentiamo

Date:

Share post:

Se ne è parlato ampiamente su Twitter, dove alcuni netizen si sono dedicati a discutere di un fenomeno che, a quanto pare, è noto solo a pochi: la sensazione di cadere da un dirupo durante la prima fase del sonno — a cui segue, nella maggior parte del tempo, da un sonnolento risveglio. Naturalmente, la scienza si è già dedicata ad analizzare la questione, dando il nome al fenomeno spasmo ipnico.

Lo spasmo ipnotico è descritto dal National Institute of Neurological Diseases and Strokes degli Stati Uniti d’America come costituito da “contrazioni muscolari improvvise” simili a salti quando siamo spaventati, che spesso arrivano dopo una sensazione di caduta.

Alcune indagini che esplorano il fenomeno hanno osservato che questi si verificano generalmente durante la fase del sonno leggero, non sempre provocano il risveglio dell’individuo e sono spesso accompagnati da sogni vividi o allucinazioni.

Circa il 70% delle persone ha sperimentato questi spasmi — innocui, per intenderci — ma la loro origine rimane sconosciuta, almeno all’unanimità tra gli scienziati. Uno dei suggerimenti indica la possibilità che il cervello interpreti erroneamente il rilassamento del corpo mentre si addormenta, scambiando il processo per una caduta e stimolando il corpo a svegliarsi e ad agire contro l’effetto della gravità.

 

Un riflesso arcaico

C’è un’altra teoria – una caricatura, diciamo – che rimanda la reazione al periodo in cui i nostri antenati vivevano sugli alberi. “Un’ipotesi comune è che questo sia un riflesso arcaico del cervello per interpretare erroneamente il rilassamento muscolare che accompagna l’inizio del sonno come un segno che il primate addormentato sta cadendo da un albero“, spiega un articolo scientifico. “Il riflesso potrebbe anche aver avuto un valore selettivo nel far sì che il dormiente riadattasse o rivedesse la sua posizione di sonno in un nido o su un ramo, al fine di garantire che non si verificasse una caduta“. Ci sono, tuttavia, poche prove dietro questa affermazione.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

L’Aumento Senza Precedenti della CO2: Un Allarme per il Clima Globale

L'aumento dell'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera è oggi un fenomeno di grande preoccupazione per scienziati e ambientalisti di tutto...

L’autismo e i microbi intestinali: una connessione profonda

L'autismo è un disturbo neurosviluppale complesso che colpisce la comunicazione sociale, i comportamenti ripetitivi e la capacità di...

Prospettive sulla terapia genica per la sindrome del “bambino bolla”

La sindrome del "bambino bolla", scientificamente nota come epidermolisi bollosa (EB), è una malattia genetica rara e devastante...

Nuova speranza per il cancro al cervello: scoperta nell’immunoterapia

Il cancro al cervello, una malattia complessa e spesso devastante, ha da tempo sfidato gli sforzi della comunità...