Una notizia inconsueta quella di cui stiamo per parlare ma, proprio come in un romanzo d’autore, basata su una storia vera. Non stiamo parlando di un fatto che interessa gli utenti privati ma, nello specifico, il proprietario di un locale – ed in generale di ogni esercizio pubblico – accusato da un ispettore della SIAE di aver violato i diritti d’autore a causa della suoneria dello smartphone. Incredibile, ma vero. Scopriamo insieme cos’è successo.
SIAE, una storia che ha dell’incredibile
La vicenda sta facendo rapidamente il giro del web impazzando tra le pagine dei blog e dei forum specialistici legati all’argomento. Pare, infatti, che la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) abbia deliberato una multa a causa della suoneria di un telefono all’interno di un locale di Fiorano Modenese, sede di un’attività di barbiere che ha reso partecipe della vicenda il signor Giuseppe Laiso. Ma vediamo di chiarire meglio i termini della faccenda.
Il proprietario dell’esercizio di cui sopra si era chiaramente espresso a favore della rimozione degli impianti radio, in modo tale da non dover procedere al pagamento annuale relativo all’imposta per la concessione del diritto d’autore all’interno della propria struttura. E fin qui nulla di strano. L’ispettore, infatti, incaricato della verifica delle condizioni non ha avuto nulla da ridire in merito, vista ed accertata la presenza dei presupposti ai termini di legge. Tutto scollegato e non in funzione quindi. Il vero problema è arrivato subito dopo.
Stando infatti alle dichiarazioni dello stesso proprietario, il telefono di una delle dipendenti ha cominciato a suonare Love to Love You Baby. Nulla di strano, direte voi. Non per la SIAE che, attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito, ha fatto sapere di voler procedere formalmente contro il signor Laiso accusato di violazione del copyright a causa dell’utilizzo improprio di materiale protetto che, stando al controllore, sarebbe stato utilizzato in combinazione ad un trasmettitore audio bluetooth e, pertanto, da considerarsi in tutto e per tutto come impianto per la trasmissione audio musicale in luogo pubblico. Il web lancia in queste ore pericolose invettive contro la SIAE e anche se venisse confermata la versione dell’ispettore, non possiamo recriminare nulla a quest’ultimo visto che in nessun caso si può procedere contro coloro che utilizzano il proprio smartphone come mezzo per l’ascolto musicale, sia che si tratti di privati che di pubblici locali.
E voi che cosa ne pensate? Lasciateci pure un commento in merito alla vicenda ed invitate i vostri amici nella discussione condividendo l’articolo sui social network. VIA