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Signal, la nuova app di messaggistica che sta impazzando tra gli utenti

Il flusso di utenti su Signal sta crescendo sempre di più. L’app di messaggistica è rinomata per la sua crittografia end-to-end e la struttura indipendente senza scopo di lucro gestita da una fondazione. Seppur esiste già da tre anni, solo di recente l’app è diventata mainstream diffondendosi a macchia d’olio tra gli utenti. Al momento l’applicazione è in cima all’App Store e su Google Play. Ma cos’è precisamente Signal e perché sta diventando così popolare?

Signal è un’app di messaggistica e conversazione vocale gratuita incentrata sulla privacy che può essere utilizzata su smartphone Apple e Android e tramite desktop. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un numero di telefono per l’iscrizione. Possiamo inviare messaggi di testo o effettuare chiamate vocali o video con gli amici, e utilizzare reazioni emoji o adesivi proprio come in altre app. Ma c’è una grande differenza: Signal è molto legata alla privacy.

Le comunicazioni su Signal sono crittografate end-to-end, il che significa che solo le persone nei messaggi possono vedere il contenuto di quei messaggi, nemmeno l’azienda stessa. Anche i pacchetti di adesivi hanno la loro crittografia speciale. Signal ha creato il protocollo di crittografia che altre società, tra cui WhatsApp e Skype, utilizzano.

Questa privacy va oltre il fatto che il contenuto dei nostri messaggi è crittografato. È possibile impostare la scomparsa dei messaggi dopo determinati intervalli di tempo personalizzabili. Inoltre, Signal non raccoglie praticamente dati sui propri utenti. L’unica informazione che forniamo all’app è il numero di telefono. Parte del motivo per cui non raccoglie dati è perché Signal è un’organizzazione senza scopo di lucro. Non ha pubblicità, quindi nessun incentivo a monitorare gli utenti, ma è finanziato da sovvenzioni e investitori privati.

 

Signal e le altre app di messaggistica

Ma come è posizionata l’app rispetto altre applicazioni simili più popolari come Whatsapp?Beh sia Signal che WhatsApp sono crittografati end-to-end utilizzando la stessa tecnologia. Ciò significa che il contenuto dei messaggi che inviamo e delle chiamate sono entrambi privati. Tuttavia, Facebook raccoglie molte altre informazioni sotto forma di statistiche sull’utilizzo, metadati e altro. Se quindi convince dal lato privacy purtroppo Signal scarseggia sul fronte delle funzionalità di personalizzazione come ad esempio gli sfondi. Ma quando si tratta di  privacy, non c’è paragone.

Un’altra app che sta diventando popolare è Telegram, anch’essa fondata sulla privacy. Tuttavia questa ha diversi aspetti negativi poiché i messaggi non sono veramente crittografati end-to-end per impostazione predefinita. Inoltre, il fatto che i gruppi privati ​​siano di dimensioni illimitate, lo ha reso un focolaio di contenuti tossici e illegali, come il terrorismo e il revenge porn (noto anche come pornografia non consensuale). Anche Signal non modera i contenuti, ma limita i gruppi a 1.000 utenti e si occupa più di comunicare con persone che sono contatti effettivi.

Se anche voi siete curiosi di provare Signal ed entrare nell’attuale flusso di utenti potete scaricarla dall’App Store o su Google Play gratuitamente. Al momento è molto facile da trovare poiché si trova proprio nella parte superiore del grafico delle app gratuite.

Ph. Credit: Signal

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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