A breve avremo smartphone con batterie facilmente sostituibili, grazie a una nuova richiesta dell’Unione europea che mira a rendere il mondo dei Big Tech più sostenibile. Il Parlamento europeo ha recentemente approvato nuove regole per le batterie dei dispositivi elettronici, con l’obiettivo di renderli più eco-friendly.
La Silicon Valley, e in particolare le grandi aziende come Apple e Samsung, sembrano preoccupate e scoraggiate da queste nuove misure imposte dall’Europa. L’UE si è dimostrata efficace nel promulgare leggi severe, regolamenti rigorosi e multe salate per le grandi aziende tecnologiche e digitali. Non importa se queste misure vengano attuate a livello dell’UE o dei singoli paesi membri; in un periodo in cui i regolatori hanno faticato a contenere l’espansione del cosiddetto “Big Tech”, l’UE sembra determinata a provarci.
L’efficacia delle istituzioni europee in quest’ambito è una buona notizia, soprattutto perché spesso si tratta di questioni ambientali. Di recente, il Parlamento europeo ha approvato nuove regole riguardanti le batterie ricaricabili dei dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, con l’obiettivo di renderli più sostenibili, duraturi e performanti. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE intende imporre alle aziende produttrici di rendere le batterie “facilmente rimovibili e sostituibili”.
Il testo di queste nuove regole sembra essere stato scritto in modo da evitare qualsiasi tentativo da parte di aziende come Apple o Samsung di eludere le normative. Queste aziende potrebbero sostenere che le batterie degli iPhone, ad esempio, sono già sostituibili, ma solo utilizzando strumenti specifici. Tuttavia, l’intento dell’UE è quello di garantire la facilità di sostituzione per gli utenti comuni.
Il settore delle batterie per dispositivi elettronici ha a lungo generato impatti ambientali negativi. Nel 2021, l’European Environmental Bureau ha pubblicato un rapporto che evidenziava pratiche diffuse nel settore, come l’incollaggio o il posizionamento delle batterie in modo che siano inaccessibili agli utenti. Una delle tendenze che ha interessato l’elettronica di consumo è stata la chiusura tecnologica dei dispositivi, rendendo sempre più difficile, se non impossibile, la sostituzione di componenti senza l’assistenza di personale specializzato. Secondo l’European Environmental Bureau, il 42% delle richieste di assistenza per smartphone riguarda proprio i problemi legati alla batteria. Milioni di smartphone vengono acquistati ogni anno solo per sostituire modelli funzionanti ma con batterie danneggiate o non più efficienti.
Bruxelles sembra quindi puntare verso un futuro in cui gli utenti possono smontare e aggiornare un dispositivo quando la batteria inizia a deteriorarsi. Gli utenti saranno in grado di sostituire la batteria con una nuova, estendendo significativamente la durata del prodotto e riducendo gli sprechi associati alla sostituzione dell’intero dispositivo. Oltre alla riduzione degli sprechi, la normativa mira ad incentivare il riciclo degli elementi costitutivi delle batterie.
L’UE si prefigge di recuperare il 95% dei materiali utilizzati e il 61% dei rifiuti prodotti e legati alla produzione e al riciclaggio delle batterie entro il 2031. Inoltre, tali componenti dovranno essere prodotti con una percentuale minima di contenuti riciclati, ma questa disposizione entrerà in vigore solo otto anni dopo l’attuazione del regolamento.
Un precedente significativo si è verificato con Apple e l’introduzione della porta USB-C negli iPhone. Lo scorso anno, Apple è stata costretta a conformarsi alle norme europee sostituendo il cavo di ricarica dei dispositivi da Lightning a USB-C. Questa mossa è stata richiesta dalla legge europea che prevede che entro la fine del 2024 tutti gli smartphone, tablet e videocamere digitali utilizzino lo standard USB-C. In un’intervista al Wall Street Journal, Craig Federighi, Vicepresidente dell’Engineering del software di Apple, ha dichiarato che l’azienda ha accettato la richiesta semplicemente perché “non aveva altra scelta”.
Il nuovo regolamento europeo è stato approvato dal Parlamento con una maggioranza schiacciante di 587 voti a favore, nove contrari e venti astenuti, ed entrerà in vigore all’inizio del 2027. Tuttavia, alcune indiscrezioni suggeriscono che l’UE potrebbe anticipare la data di attuazione se i produttori dimostrassero di avere bisogno di più tempo per adeguarsi alle richieste europee.
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