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Smartphone Google: ecco quanto dura il periodo di copertura degli aggiornamenti

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Spesso e volentieri, la scelta discriminante tra una piattaforma e l’altra, e tra uno smartphone e l’altro, è proprio il periodo di supporto fornito in merito agli aggiornamenti dei terminali stessi dal costruttore.

Samsung, Apple, Google, LG e gli altri colossi internazionali della scena mobile, occupano un ruolo di primo piano nelle scelte dei dispositivi ma, a quanto pare, nemmeno la software house di Mountain View può competere con la pluri-premiata Apple che, come noto, ci rende partecipi di un supporto sul lungo periodo che non si ha con nessun altro produttore.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dalla stessa Google Software, il periodo massimo di copertura per gli aggiornamenti di sistema è garantito entro i 2 anni dall’uscita dei terminali, anche per gli ultimi Google Pixel, attesi ormai da tempo qui in Italia.

Si tratta di un dato che, fondamentalmente, non pone una netta differenza con i competitor Android, e che invece lascia ampio spazio alle valutazioni da fare in merito al supporto Apple, che regna incontrastato nel panorama mobile OS.Google update

Google, nello specifico, ha stabilito una politica molto precisa in merito al periodo di validità del supporto per i Pixel Phone. Di fatto, Google Pixel e Google Pixel XL riceveranno il dovuto supporto ai major update soltanto fino al prossimo mese di Ottobre 2018, a due anni esatti dal loro esordio in scena. Per le patch di sicurezza, rilasciate puntualmente su base mensile, invece, si potrà contare su un supporto garantito fino al prossimo mese di Ottobre 2019.

Il post di riferimento rilasciato dalla software house californiana sul sito di supporto parla a chiare lettere:

“I telefoni Pixel ricevono le patch di sicurezza per almeno tre anni dalla data di introduzione del dispositivo sul Google Store o per almeno 18 mesi dall’ultima vendita del dispositivo sul Google Store. Una volta trascorso questo periodo, non garantiamo di poter fornire ulteriori aggiornamenti”

Google aggiornamenti smartphonePer quanto riguarda, invece, i device siglati Google Nexus 5X e 6P il supporto software agli aggiornamenti si renderà tale sino al mese di Settembre 2017 (fino ad Android O), con patch di sicurezza garantite fino al prossimo mese di Settembre 2018.

La società di Mountain View, quindi, lascia il posto alla software house di Cupertino, che offre il supporto ai nuovi sistemi operativi per un periodo che varia dai 4 ai 5 anni, come testimonia iPhone 5 che, ad oggi, ha ricevuto l’ultima release di iOS 10.3.1, dopo un esordio avvenuto lo scorso 21 Settembre 2012 che ha introdotto le distro di iOS 6.

Il supporto Apple per iPhone 5, come visto in queste settimane, verrà abbandonato in favore dei previsti update delle unità equipaggiate con SoC a 64-bit ma, nonostante questo, è innegabile l’affidabilità sotto il profilo degli aggiornamenti rispetto ai concorrenti Android.Google Pixel

A parte gli aggiornamenti di sistema, che potrebbero comunque trovare modo di esistere in luogo di Custom ROM cucinate ad hoc, resta la perplessità in merito al roll-out delle patch di sicurezza future, che lasciano ampio spazio a minacce e problemi alla privacy di ogni tipo. Società come la sudcoreana Samsung Electronics si sono promesse di garantire una copertura ottimale nel rilascio delle patch sul lungo periodo, ma l’esperimento non sta comunque garantendo un’ottimale gestione delle tempistiche, visto anche il sempre crescente numero di terminali in uscita.

Di fatto, le line-up principali come i Galaxy S, Galaxy Note ed alcuni modelli specifici dei Galaxy A ricevono mensilmente i pacchetti in aggiornamento per la sicurezza, mentre mid-range come i Galaxy J ed i tablet della linea GalaxyTab si limitano ad un’installazione ogni tre mesi, che in ambito mobile corrispondono ad un vero e proprio problema.

Per te, quanto è importante l’aspetto IT Security Mobile? Punti strettamente ad un device che garantisce prestazioni e feature all’ultimo grido, o prediligi terminali costantemente aggiornati? A te tutte le considerazioni del caso.

FONTE

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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