Mentre al Polo Nord Babbo Natale si prepara per il Natale qui sulla Terra, nel Polo Sud di Marte gli angeli sono entrati nello spirito delle feste. Una sonda dell’ESA ha infatti individuato sulla superficie marziana una “figura angelica” affiancata da un grande cuore proprio poco prima le festività natalizie.
La telecamera stereo ad alta risoluzione della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha immortalato quelle che sembrano delle ali ben definite di una figura angelica, completa di aureola, e un grande cuore accanto ad essa. La coppia di sagome festive appaiono di un rosso brillante, in netto contrasto con il colore marrone chiaro della sabbia marziana che le circonda.
Secondo l’ agenzia spaziale, il colore scuro è dovuto alla composizione delle dune di sabbia, che sono costituite da minerali presenti anche sulla Terra, come il pirosseno e l’olivina. Il Polo Sud stesso, attualmente in piena estate, si trova a destra della scena eterea, appena fuori dall’inquadratura. Durante l’inverno marziano, la regione sarebbe ricoperta da una calotta di ghiaccio spessa un miglio e larga 250 miglia, ma, in questo momento, le riserve di ghiaccio sono ai livelli annuali più bassi.
La formazione di un pittoresco paesaggio natalizio
I ricercatori hanno riferito che la mano dell’angelo, che sembra venire da sinistra, potrebbe essere una grande fossa di sublimazione, una depressione sulla superficie del pianeta che si forma quando il ghiaccio si trasforma in gas nei mesi estivi. La testa e l’alone dell’angelo sembrano essersi formati quando un oggetto celeste si è schiantato sul pianeta, rivelando strati sotterranei che forniscono uno sguardo alla lunga storia di Marte. Il cuore è il risultato di una linea di scogliere che si è formata a causa dell’erosione.
Il pittoresco paesaggio presenta anche diavoli di polvere marziani alla sinistra della figura. I diavoli della polvere, comuni sul pianeta rosso, si formano quando forti venti sollevano la polvere dalla superficie. Il Polo Sud di Marte è stato sotto i riflettori negli ultimi mesi dopo che gli scienziati hanno rilevato tre nuovi laghi sotterranei – e la possibilità di molti altri – che indicano il potenziale per l’esistenza della vita microbica sul pianeta.
Ph. Credit: ESA