Il nuovo Sony Xperia Z3+, presentato poche settimane fa ed ancora non disponibile in Italia, continua a far parlare di sé per un problema che potrebbe limitarne notevolmente la diffusione sul mercato, ovvero il surriscaldamento. Il device, che in Giappone è noto con il nome di Sony Xperia Z4, raggiunge, infatti, temperature notevolmente superiori rispetto agli standard del mercato ed, in particolare, rischia di spegnersi in caso di un utilizzo eccessivo dell’app fotocamera. Le segnalazioni, soprattutto da parte degli utenti giapponesi, di questi problemi di surriscaldamento sono già tante tanto che la situazione inizia a farsi preoccupante.
Sony starebbe lavorando ad una soluzione tramite un primo aggiornamento software che dovrebbe sistemare una volta e per tutte il problema. Come sappiamo, le temperature di funzionamento eccessive del Sony Xperia Z3+ sono legate a doppio filo al SoC utilizzato, lo Snapdragon 810 di Qualcomm, che causa un drastico incremento delle temperature che arrivano ben oltre gli standard del mercato. I problemi dello Snapdragon 810 sono stati arginati da HTC sul suo HTC One M9 limitando il clock del chip e, quindi, riducendone le prestazioni. Una scelta forzata che, al momento, sembra l’unica soluzione effettivamente in grado di ridurre le problematiche date dal SoC di Qualcomm che sta creando non pochi problemi ai vari costruttori tanto che uno dei principali brand del mondo Android, LG, ha scelto per il suo top di gamma, l’LG G4, lo Snapdragon 808, SoC meno performante ma decisamente più stabile ottenendo un gran numero di recensioni positive.
Nel corso delle prossime settimane, Sony dovrebbe chiarire le sue intenzioni in merito ai problemi del Sony Xperia Z3+ che, di certo, riceverà ben presto aggiornamenti software che dovrebbero quanto meno limitare i problemi legati all’utilizzo del nuovo Snapdragon 810. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di nuove informazioni sulla questione. Di certo questi problemi non aiuteranno Sony nella commercializzazione del suo nuovo top di gamma, almeno nel mercato europeo.