News

Sostanze chimiche: un nuovo processo potrebbe eliminarle dall’uso quotidiano

Un gruppo di ricercatori potrebbe aver scoperto come eliminare le sostanze chimiche permanenti o PFAS da nostro uso quotidiano, in quanto dannose per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente. Questa tipologia di sostanze chimiche sono state scoperte all’inizi degli anni ’40 e sono utilizzate per realizzare prodotti resistenti al calore, alle macchie, all’olio, al grasso e all’acqua.

Padelle in teflon, detersivo per bucato, detersivo per piatti e imballaggi per alimenti li contengono tutti, così come altri prodotti che offrono praticità nella vita quotidiana ma lasciano le sostanze chimiche alle spalle per generazioni. Un gruppo di chimici ha effettuato una ricerca rivoluzionaria. Come già sappiamo queste sostanze sono indistruttibili, in quanto i batteri non riescono a mangiarli; il fuoco non può bruciarli; l’acqua non riesce a diluirli. Se queste sostanze chimiche tossiche vengono seppellite, penetrano nel suolo circostante, diventando un problema persistente per le generazioni a venire.

 

Sostanze chimiche, trovato un processo per eliminarle

Queste sostanze chimiche stanno sempre più aumentando con il passare degli anni, diventando un vero e proprio problema per la società. Anche solo una piccola particella di queste sostanze può avere effetti collaterali negativi sulla nostra salute. Non è possibile semplicemente aspettare che questo problema passi volontariamente. i ricercatori hanno voluto utilizzare la chimica per escogitare un processo di eliminazione semplice, che il mondo potesse utilizzare senza problemi. Forse ci aspettiamo qualcosa di elaborato, ma non lo è; i ricercatori fondamentalmente hanno utilizzato acqua e sapone.

Usando basse temperature e reagenti comuni e poco costosi, il team ha creato un processo che fa crollare due classi principali di composti PFAS, lasciando dietro di sé solo prodotti finali benigni. La miscela creata mescolava un solvente organico con idrossido di sodio, una componente comune nel semplice sapone in acqua. Quando i ricercatori hanno portato ad ebollizione la miscela hanno eliminato uno dei più grandi gruppi di PFAS. Sebbene gli effetti sulla salute non siano ancora completamente compresi, l’esposizione al PFAS è fortemente associata a una diminuzione della fertilità, effetti sullo sviluppo nei bambini, aumento dei rischi di vari tipi di cancro, ridotta immunità per combattere le infezioni e aumento dei livelli di colesterolo.

Recentemente l’Agenzia per la protezione ambientale ha rivisto le sue raccomandazioni per queste sostanze, classificandole come il piombo. La nuova miscela ovviamente non funziona su tutte le sostanze chimiche, ma questi approcci offrono alle comunità un modo economico per liberare il suolo e l’acqua potabile dai contaminanti che attualmente mettono milioni di persone a rischio di cancro e altre malattie.

Foto di Florian Pircher da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Recent Posts

Recensione Philips 34B2U6603CH – monitor curvo con webcam pop-up, perfetto per il lavoro

Philips 34B2U6603CH non è il classico monitor pensato per scopi lavorativi, ma che nessuno vi vieta di utilizzarlo anche per intense sessioni di gaming,…

19 Novembre 2024

WhatsApp introduce le reazioni festive animate

WhatsApp si prepara all'arrivo del nuovo anno portando in campo una funzione che si rivelerà molto utile nel periodo delle…

19 Novembre 2024

I satelliti: un nuovo alleato per la medicina e la salute pubblica

Mentre l'espansione urbana riduce gli spazi verdi, emergono nuove soluzioni per salvaguardare la salute pubblica, grazie all'uso innovativo dei satelliti.…

19 Novembre 2024

Alzheimer: il ruolo delle proteine ​​chiave nell’analisi del liquido cerebrospinale

L'Alzheimer, una delle principali cause di demenza, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce milioni di persone in tutto il…

19 Novembre 2024

NMDA e la stabilizzazione dell’attività cerebrale: un pilastro della neurotrasmissione

Il recettore NMDA è un canale ionico attivato dal glutammato e dalla glicina o D-serina, che funzionano come co-agonisti. Per…

18 Novembre 2024

Colesterolo fluttuante e rischio di demenza: un collegamento emergente

Tradizionalmente, il colesterolo è stato considerato un parametro statico, valutato in un momento specifico per determinare il rischio cardiovascolare. Tuttavia,…

18 Novembre 2024