Una donna canadese è sopravvissuta a un colpo di pistola sparato al petto. Il proiettile, un calibro da 0,40 mm di rame, è stato deviato dalla protesi di silicone di destra andando a finire in quella di sinistra. Senza tale impianto, il proiettile avrebbe colpito direttamente gli organi vitali della donna. Non è mai stato registrato un caso del genere.
Quando la protagonista di questa storia è stata portata all’ospedale, i chirurghi hanno subito notato come c’era un solo foro di entrata e nessuno di uscita. Cercando, il proiettile è stato trovato nell’impianto sinistro. Con certezza sono state escluse altre cause di deviazione oltre a quella avvenuta a causa del primo impianto colpito.
Salvata dalle protesi al seno: scampato pericolo
Le parole dei chirurghi che hanno eseguito l’operazione: “Sulla base della traiettoria dell’ingresso del proiettile clinicamente e della valutazione radiologica, l’unica fonte di deflessione del proiettile del proiettile è l’impianto della mammella sinistra. Questo impianto sovrasta il cuore e la cavità intratoracica e quindi probabilmente ha salvato la vita della donna.”
“L’impianto ha causato il cambiamento nella traiettoria del proiettile. Sul lato sinistro si trovano il cuore e i polmoni, se il proiettile fosse entrato nel petto, avrebbe avuto un infortunio molto più grave, forse pericoloso per la vita. L’arma non è mai stata recuperata e il tiratore rimane sconosciuto.”
Questo caso è diventato famoso per il semplice fatto che non era mai successo niente del genere. È la prima volta che una donna viene salvata dal proprio impianto e il merito sembra proprio essere dovuto al silicone, variante non presente in altri casi simili, ma con esiti diversi.