La BBC ha recentemente confermato che l’unico radiotelescopio spaziale orbitante della Russia, Spektr-R (RadioAstron), ha smesso di rispondere ai comandi di controllo. Il guasto è avvenuto venerdì scorso nonostante i vari tentativi di riconnessione, tuttavia il direttore del centro spaziale Astro Nikolai Kardashev ha affermato che il dispositivo non ha interrotto la trasmissione di informazioni e dati scientifici, che vengono trasferiti tramite un’antenna radio da 10 metri che funziona in collegamento con radiotelescopi terrestri.
Un altro telescopio a rischio
Yuri Kovalev, capo della ricerca di Spektr-R, ha dichiarato alla BBC: “Gli specialisti del Gruppo Operativo Principale di controllo stanno continuando a lavorare per risolvere gli attuali problemi; a partire dal 10 gennaio 2019 il malfunzionamento dei sistemi di servizio rendono attualmente impossibile affrontare l’inconveniente in modo mirato ma c’è ancora speranza.”
Il radiotelescopio è rimasto efficiente più del tempo previsto: era stato lanciato a Luglio 2011 un razzo vettore Zenit-3F sarebbe dovuto rimanere attivo per cinque anni, superato questo tempo Russia Beyond. una fonte mediatica russa, nel 2016 ha dichiarato che Spektr-R avrebbe potuto continuare ad essere operativo fino alla fine del 2018.
Il Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment, è un radiotelescopio più recente, anche se non è ancora completamente operativo ha già rilevato in una settimana 13 nuove raffiche radio veloci, impulsi ad alta energia da fonti sconosciute che hanno viaggiato per miliardi di anni attraverso la galassia.
Le possibili cause per le raffiche radio veloci includono: stelle di neutroni, fusioni di nane bianco-stella di neutroni, stelle collassate o buchi neri. Il radiotelescopio CHIME potrebbe essere un buon candidato per continuare a riprendere il lavoro fatto fino ad ora da Spekt-R nel caso in cui il Gruppo Operativo Principale non riesca a porre rimedio al recente danno.