Gli umani del neolitico crearono un enorme anello di pozzi vicino a Stonehenge. La struttura è stata costruita circa 4.400 anni fa. Nel 2020, gli archeologi hanno scoperto una serie di pozzi profondi vicino al sito archeologico inglese. Ora, una nuova indagine indica che la struttura è stata effettivamente costruita dagli umani.
Un team guidato da Vincent Gaffney, dell’Università di Bradford, nel Regno Unito, ha condotto diversi studi scientifici su queste strutture, strategicamente allineate per formare un cerchio di due chilometri di diametro, 20 volte più grande di Stonehenge. Gli archeologi hanno concluso che i pozzi sono stati realizzati circa 4.400 anni fa.
La struttura sembra essere stata un confine che, all’epoca, serviva a guidare le persone verso un’area sacra, in quanto proprio al centro si trovano le Durrington Walls, uno dei più grandi “monuments henge” della Gran Bretagna. Nella prospettiva di Gaffney, questo dettaglio rende il luogo un grande monumento neolitico.
Naturali o artefatti?
Lo scorso anno lo studio scientifico è stato oggetto di diverse critiche, soprattutto perché si sospettava che i pozzi potessero essere cavità naturali. Parte del cerchio non è sopravvissuta a causa dello sviluppo moderno, ma nell’ultimo lavoro sul campo Gaffney è riuscito ad analizzare nove cavità. “Ne abbiamo già analizzati quasi la metà e sono tutti uguali. Questo ci dice che era una struttura enorme. Potrebbe essersi evoluto da un tratto naturale, ma non l’abbiamo trovato. Si tratta dunque della più grande struttura preistorica rinvenuta in Gran Bretagna”, ha affermato, citato dal quotidiano britannico.
Ogni fossato è largo circa 10 metri e profondo 5 metri. La scienza supporta la teoria secondo cui chi fu l’artefice di Stonehenge scavò anche questo monumento. Gli ultimi risultati indicano che i locali hanno sviluppato un modo di contare, seguendo centinaia di passaggi per misurare i pozzi. Inoltre, il posizionamento dei fori potrebbe avere un significato cosmologico, simile a Stonehenge.