A Hong Kong sono state sequestrate 26 tonnellate di pinne di squalo contrabbandate. Si tratta di un quantitativo enorme che arriva da oltre 38.000 esemplari di squali, alcuni dei quali anche in via di estinzione. Si tratta del più grande sequestrato effettuato in quella zona. Le autorità le hanno trovate in due container arrivate direttamente dall’Ecuador.
Dove erano dirette queste pinne? Apparentemente per banchetti di nozze di diverse comunità cinesi. Di solita la pinna viene fatta essiccare o servite con delle zuppe. Il consumo è legato principalmente alla popolazione più anziana della Cina. I giovani sembrano non voler aver a che fare con tale tradizione.
Squali e altri animali
Il precedente record di sequestro di questo genere di “prodotto” era di 3,8 tonnellate. La maggior parte delle pinne arrivano da squali trebbiatrici e setosi, due specie in pericolo di estinzione. Secondo una stima, 73 milioni di squali vengono uccisi ogni anno per alimentare questo commercio. A Hong Kong il commercio delle pinne non è di per se vietato, ma bisogna avere determinate autorizzazioni.
Purtroppo è ormai noto che in Cina avviene un consumo sistematico di una lunga serie di specie animali, molte delle quali si trovano in pericolo. L’emergenza nata a seguito dal coronavirus ha costretto il governo centrale a vietare l’uso di un certo tipo di carne, ma il problema è molto più ampio e capillare.
Un problema radicato nella cultura cinese che difficilmente verrà risolto, perlomeno non in tempi deboli. La speranza è che un ricambio generazionale favorisca un passaggio verso una maggior consapevolezza.