Lo stress può avere un effetto peggiorativo sulla capacità di ricordare

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Uno degli effetti più spiacevoli e seri dello stress è quello di sentirci intrappolati in una determinata situazione, impedendo al cervello di “pianificare il futuro”, hanno ipotizzato gli scienziati in un recente studio. Essi hanno infatti scoperto che lo stress e l’ansia impediscono alla mente di ricordare e di sfruttare i ricordi per elaborare piani futuri. Il team dietro lo studio afferma che non avere problemi economici e fattori di stress per la salute contano come una forma di “privilegio“, che offre alle persone la possibilità di essere anche più efficienti; ma nel frattempo, chi riversa in situazioni particolarmente stressanti viene privato della possibilità di pensare ad una soluzione dei problemi futuri.

 

Le persone che soffrono di stress hanno una capacità di far fronte ai problemi futuri molto ridotta rispetto a chi “vive tranquillo”

Lo psicologo Anthony Wagner, dell’Università di Stanford in California, ha dichiarato: “Lo stress può privarci della capacità di attingere ai sistemi cognitivi alla base della memoria e del comportamento relativi agli obiettivi che ci consentono di risolvere i problemi in modo più rapido e più efficace. È una forma di privilegio neurocognitivo che le persone. Alcuni individui potrebbero infatti non comportarsi in modo efficiente perché hanno a che fare con qualcosa, come un fattore di stress economico o sanitario, che impedisce loro di sfruttare un tale privilegio“.

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Ai soggetti che hanno preso parte allo studio è stato chiesto di orientarsi verso un luogo particolare all’interno di una città virtuale. Per testare l’effetto dello stress, a metà dei partecipanti è stato detto che avrebbero potuto ricevere una scossa elettrica durante la loro escursione digitale, in maniera del tutto casuale e imprevedibile. Usando la risonanza magnetica, i ricercatori hanno potuto vedere quali parti del cervello stavano sfruttando i due gruppi: per il gruppo “privo di stress”, le scansioni hanno mostrato che la parte del cervello associata alla memoria, l’ippocampo, era in piena attività, nel senso che stavano ricordando esperienze precedenti.

 

Lo studio mira ad approfondire il fenomeno nelle persone più anziane, più soggette a problematiche relative alla memoria

Ma nel gruppo “stressato”, le scansioni hanno mostrato una minore o assente attività dell’ippocampo. L’attività cerebrale era molto bassa anche nel lobo frontaleparietale e ciò rende più difficile recuperare e utilizzare i ricordi. Durante la passeggiata virtuale, i partecipanti che non dovevano preoccuparsi di incorrere nella scossa tendevano a prendere scorciatoie in base alle loro esperienze, invece i partecipanti stressati tendevano a ripiegare sui percorsi più lunghi e tortuosi. Il dottor Thackery Brown, studioso presso il Memory Lab che ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato: “È un po’ come se il nostro cervello fosse spinto in una condizione di inefficienza e a ciò corrisponderebbe questo comportamento di pianificazione così avventato“.

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I ricercatori ritengono che il loro studio sia il primo a mostrare come l’interruzione dell’attività dell’ippocampo e del lobo frontale comporta difficoltà nella memoria durante una sessione di pianificazione, proprio a causa dello stress. Il team ora intende studiare in che modo l’impatto dello stress sulla memoria influisce sugli anziani, che spesso si preoccupano del denaro, della loro salute e della stessa perdita di memoria. Insieme, affermano i ricercatori, questi fattori di stress potrebbero effettivamente causare un’incapacità di ricordare, che potrebbe creare un circolo vizioso di stress e perdita di memoria e rendere più difficile per loro far fronte all’avanzare dell’età.

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