Una delle più grandi minacce a cui l’uomo sta andando incontro, un pericolo che nel decennio appena passato si è aggravato di molto, è la presenza di superbatteri e affini in grado di resistere agli antibiotici, anche quelli più potenti. Ricercatori sparsi per tutto il mondo stanno cercando delle alternative per evitare di raggiungere un punto critico, un’alternativa. Un’alternativa valida? I trapani molecolari. Quest’ultimi, in alcuni test, hanno dimostrato di distruggere questi batteri oltre che rendere efficaci alcuni antibiotici che prima non lo erano.
A dimostrare tale efficacia, di recente, sono stati i ricercatori della Rice University, della Biola University, dell Durham e della Texas A&M University. L’uso di molecole motorizzate ha portato a un risultato positivo nell’uccisione di microbi resistenti e in appena pochi minuti. Il funzionamento, a grandi linee, prevedere di andare a sbattere contro i batteri per poi scavare al loro interno una volta attivati dalla luce.
Superbatteri e trapani molecolari
Per quanto si tratta di fenomeni che avvengono a livello molecolare, questo genere di azione risulta più fisica che chimica. I superbatteri non hanno difese in questo senso e grazie alla presenza di punti non più protetti, anche gli antibiotici sono in grado di tornare ad avere effetto penetrando all’interno del microrganismo.
Le parole di uno dei ricercatori: “I batteri non hanno solo un doppio strato lipidico. Hanno due doppi strati e proteine con zuccheri che li collegano, quindi le cose normalmente non attraversano queste pareti cellulari molto robuste. Ecco perché questi batteri sono così difficili da uccidere. Ma non hanno modo di difendersi da una macchina come questa molecolare esercita, poiché si tratta di un’azione meccanica e non di un effetto chimico”.