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Con Telegraph puoi pubblicare senza dichiarare la tua identità

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In tempi molto recenti, il noto portale di Telegram ed il suo team di sviluppo ha lanciato un servizio che in un certo tal senso cozza con quanto sin oggi confermato da Facebook e Google in materia di rapporto di confidenzialità sui contenuti provenienti da fonti le cui argomentazioni non risultano in linea con la realtà dei fatti. Si chiama Telegraph, il nuovo servizio di blogging anonimo che consente l’indiscriminata pubblicazione, modifica e scrittura di notizie senza la pretesa di rivelare la propria identità.

Chiunque voglia esporre le proprie idee, le proprie considerazioni ed il proprio pensiero può farlo in totale libertà attraverso l’indirizzo internet di riferimento che conduce al servizio Telegraph di Telegram. Interfaccia, come si può vedere, davvero molto minimalista, forse anche troppo, ma davvero aperta ad ogni tipo di idea. Fondamentalmente, una semplicistica pagina bianca di un word processor con criteri base per la formattazione del testo e le sue dimensioni, aggiunta di eventuali link di riferimento, immagini e video dai portali di riferimento di Youtube e Vimeo.

Nessun account, nessun limite di lunghezza vengono richiesti a tutti coloro che desiderano dare una voce ai propri pensieri ed alle proprie ideologie su una vastità di argomenti a libera discrezione di chi si prodiga alla stesura.telegram-telegraph

Accedi al sito, scrivi, dai un titolo al pezzo e fai click/tap su publish. Semplice, veloce ed immediato. Tutto viene condiviso online senza richiedere dati ed informazioni riconducibili all’utente, il quale può anche omettere il suo nome reale utilizzando uno pseudonimo per popolare il campo Nome. 

L’unico requisito per poter utilizzare il servizio è quello di abilitare e mantenere attivi i cookie di riconoscimento sul device dal quale ha avuto luogo la pubblicazione del contenuto Telegraph senza cui, inoltre, non sarà possibile ottenere l’editing stesso.

Che cosa te ne pare del servizio Telegprah online messo in piedi da Pavel Durov e dal suo gruppo di sviluppatori? Sentiti pure libero di rilasciare le tue personali dichiarazioni.

LEGGI ANCHE: WhatsApp fa le Videochiamate, Telegram no. Ma ecco cinque motivi per cui è sempre meglio

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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