Un team di scienziati guidato da Michael Ackerson, geologo ricercatore presso lo Smithsonian’s National Museum of Natural History, ha fornito nuove prove che dimostrano che la moderna tettonica a placche, una caratteristica che definisce la Terra e la sua capacità unica di sostenere la vita, emerse circa 3,6 miliardi di anni fa. La Terra è l’unico pianeta conosciuto per ospitare forme di vita complesse; questa capacità è in parte basata su un’altra caratteristica che rende il pianeta diverso dagli altri: la tettonica a placche.
La veneranda età della tettonica a placche spiegata dai minerali
Nessun altro pianeta conosciuto possiede una crosta dinamica simile a quella della Terra, che è divisa in placche continentali che si muovono, si fratturano e si scontrano tra loro nel corso degli eoni. La tettonica a placche permette di stabilire una connessione tra il complesso insieme di reazioni chimiche che avvengono all’interno della Terra e sulla sua superficie, da cui è nato il pianeta abitabile di cui godiamo oggi e di spiegarne i fenomeni che ne conseguono, dalla presenza di ossigeno nell’atmosfera alle concentrazioni di anidride carbonica che regolano il clima. Tuttavia, il momento e la modalità con cui la tettonica a placche è nata sono rimasti per lungo tempo un mistero.
Lo studio, che compare sulla rivista Geochemical Perspectives Letters, si avvale degli zirconi, i minerali più antichi mai trovati sulla Terra, per analizzare l’antico passato del pianeta. I più antichi zirconi oggetto dello studio, provenienti dalle Jack Hills dell’Australia occidentale, avevano circa 4,3 miliardi di anni, il che significa che questi minerali quasi indistruttibili si sono formati quando la Terra stessa era appena nata e aveva circa 200 milioni di anni. Insieme ad altri zirconi antichi raccolti dalle Jack Hills, che abbracciano un periodo di tempo che arriva fino a 3 miliardi di anni fa, questi minerali forniscono ai ricercatori una sorta di registrazione chimica continua del mondo nascente.