Nel recente incontro tenutosi a Seattle il 10 Gennaio, gli astronomi hanno a lungo discusso sulla straordinaria esplosione che si è verificata nel cielo notturno, il 16 Giugno 2018. Si è trattato di un breve ed insolito bagliore, un’esplosione 10 volte più luminosa di una supernova. La luce ha raggiunto il suo picco massimo in soli 16 giorni. Gli astronomi stanno discutendo se lo straordinario evento sia la nascita di un buco nero oppure la devastante fine di una nana bianca, inghiottita da un buco nero.
L’insolita e potente esplosione si è verificata nella galassia CGCG 137-068, che si trova in direzione di Ercole a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra.
Il nome assegnato all’esplosione è AT2018cow, le cui ultime tre lettere casuali le hanno valso il soprannome di “The Cow”, la mucca.
I due gruppi di scienziati, hanno presentato le loro due diverse teorie, fornendo due diverse teorie per l’esplosione. Secondo una teoria “The cow” corrisponde ad un mostruoso buco nero che avrebbe inghiottito e risucchiato una stella, al suo passaggio a fianco al buco nero.
Questo particolare evento, in cui un buco nero inghiotte una nana bianca, è l’effetto della immensa gravità del buco nero sulla stella. Il team di ricerca per confutare questa tesi, ha utilizzato tecniche di radiazione infrarossa ai raggi gamma dell’Osservatorio Swift della NASA.
Paul Kuin, dell’University College di Londra, che ha guidato la ricerca, ha spiegato perché la massa del buco nero dovrebbe variare da 100mila ad 1 milione di volte quella del Sole, affinché possa essersi verificato un evento del genere. The Cow ha infatti prodotto una enorme nube di detriti, in un tempo molto ridotto, e per far si che ciò accada deve trattarsi di un enorme buco nero supermassiccio. Anche se è estremamente raro trovare buchi neri di tali dimensioni, fuori dal centro di una galassia.
La seconda teoria, proposta da un altro gruppo di scienziati, afferma invece che la fonte di The Cow, potrebbe essere effettivamente una supernova. Affermerebbero quindi che abbiamo assistito alla nascita di una stella di neutrini o di un buco nero. I ricercatori di questo studio invece, hanno utilizzato una gamma ancora più ampia di lunghezze d’onda per l’indagine, dalle onde radio ai raggi gamma. L’astronomo Raffaella Margutti, della Northwestern University, ha commentato: “Sappiamo dalla teoria che buchi neri e stelle di neutroni si formano quando una stella muore, ma non li abbiamo mai visti subito dopo la loro nascita”.
Le caratteristiche dell’esplosione però forzano quasi tutti i modelli che sono stati proposti per spiegarla. Così, dopo sei mesi dall’evento The Cow, gli astronomi si trovano a discutere ancora sulla sua natura.
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