TIM rimodula la frequenza con cui vengono fatturate le bollette, da oggi calcolando un rinnovo ogni 28 giorni anziché 30 del “mese standard”. Con questa rimodulazione la fatturazione avviene ogni 8 settimane per un totale di 56 giorni, contro i 60 del metodo di fatturazione precedente.
La causa di queste rimodulazioni, come ogni rimodulazione negli ultimi mesi nel mercato della telefonia mobile, è dato dalle “mutate condizioni di mercato”. Forse una conseguenza anche dell’approvazione del DDL Concorrenza, che ha limitato i contratti ad una scadenza non superiore a 24 mesi. Per cui via offerte, promozioni e abbonamento a 30, 36 o 48 mesi.
Così facendo per TIM entreranno nelle proprie casse 13 mensilità al posto delle “solite” 12. Un incremento consistente, considerando l’offerta media proposta dal gestore di telefonia. Se prima il cliente pagava 29 Euro al mese (ogni 30 giorni, NdR) per il proprio contratto di telefonia fissa, ora pagherà 29 Euro ogni 28 giorni. Se per due mesi pagava 58 Euro (quindi ogni 60 giorni, NdR) ora pagherà la stessa cifra per 56 giorni di servizio.
Su base annuale, l’incremento è consistente. Sempre tenendo conto di un’offerta proposta a 29 Euro al mese, prima su base annua gli utenti pagavano 348 Euro. Ora gli utenti, con la fatturazione di TIM ogni 28 giorni, pagheranno 377 Euro.
Seguendo TIM a ruota, anche Vodafone, Fastweb e Infostrada hanno deciso di rimodulare le proprie tariffe richiedendo il pagamento per i servizi elargiti ogni 28 giorni. Una pratica commerciale condannata dall’AGCOM non solo sui piani di telefonia mobile, ma anche per la telefonia fissa, dichiarando che la misura temporale per le offerte deve essere il mese composto da 30 giorni.
Nulla di fatto però, grazie al ricorso presentato dall’AssTelecomunicazioni. Molto probabilmente TIM, così come gli altri fornitori di servizi di telefonia fissa, continueranno a rimodulare a piacimento i termini contrattuali in modo unilaterale, di cui questa rimodulazione con rinnovo ogni 28 giorni è un lampante esempio. AGCOM non potrà fare altro che ratificare una multa irrisoria se paragonata agli enormi introiti delle compagnie telefoniche che applicano questo tipo di pratiche.
L’unica nota positiva, se così possiamo chiamarla, è che la fatturazione verrà effettuata ogni 8 settimane anziché ogni 4. Così facendo chi ancora utilizza il metodo di pagamento tramite bollettino postale dovrà pagare la metà dei costi sostenuti ogni 56 giorni invece che ogni 28 giorni.