“Time capsule”: l’acqua di una miniera sudafricana potrebbe contenere vita risalente a due miliardi di anni fa

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Un team di scienziati ha trovato depositi isolati di acqua in una miniera in Sudafrica che potrebbero contenere microrganismi viventi di circa due miliardi di anni fa. Queste “capsule temporali” liquide trovate dal team nella miniera sudafricana sono calde, salate e prive di sostanze nutritive. Secondo i ricercatori, questi depositi potrebbero essere chimicamente simili ai depositi d’acqua su Marte.

Gli scienziati stimano che depositi di acqua, tre chilometri sotto la superficie terrestre, si siano formati circa due miliardi di anni fa. Il liquido deriva dalle fratture che esistono nelle rocce a causa di perforazioni, che hanno permesso ai ricercatori di rilasciare parte dell’acqua pressurizzata e filtrare il materiale per l’analisi.

Dopo aver analizzato i campioni, il team ha concluso che nell’acqua c’è un bioma a forma di bastoncino con batteri o microbi chiamati archaea. Una delle cellule sembrava essere “stretta”, apparentemente in un processo di divisione.

Devan Nisson, uno studente dell’Università di Princeton nel New Jersey, afferma che queste forme sono probabilmente minerali. Il team ha presentato i risultati preliminari in una riunione della American Geophysical Union a San Francisco.

 

Lo studio

Per determinare in sicurezza se l’acqua contiene cellule vive, Nisson e il resto del team hanno cercato di estrarre e sequenziare il DNA. “Esiste la possibilità che i depositi d’acqua siano stati isolati a lungo termine. Quindi questa sarebbe una grande opportunità per vedere la vita evolversi in una bolla“.

Inoltre, i dati genetici aiuterebbero a rivelare se le cellule sono state creature veramente isolate per miliardi di anni o se sono microbi più familiari introdotti quando i minatori perforano le rocce. Tuttavia, anche senza analisi genetica, gli scienziati sono stati in grado di ottenere indizi sulla vita che potrebbe esistere in questo luogo. L’acqua in questi depositi è circa sette volte più salata dell’acqua di mare e raggiunge temperature fino a 54 gradi Celsius, una temperatura che si ritiene tollerante alla vita.

Allo stesso tempo, gli scienziati hanno scoperto un’abbondanza di piccoli acidi organici che potrebbero fornire il carbonio necessario per costruire e mantenere le strutture cellulari. I ricercatori hanno anche trovato ioni come nitrato e solfato, che alcuni microbi possono utilizzare nei processi metabolici per generare energia.

Questi risultati suggeriscono che la vita può sopravvivere in ambienti estremi come le profondità del Sud Africa e che, inoltre, danno agli esperti la speranza che la vita possa durare su Marte.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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