La NASA e Space X di Elon Musk stanno puntando forte sull’invio di esseri umani su Marte e sulla costruzione di una colonia sul Rosso, ma cosa succederebbe se la loro attenzione fosse spostata altrove? Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Astrobiology & Outreach suggerisce agli umani di puntare su Titano, luna di Saturno.
Il satellite in questione, che presenta caratteristiche analoghe a quelle dei primi anni di vita del nostro pianeta, potrebbe anche essere adatto ad ospitare forme di vita, sebbene diverse da quelle che conosciamo. Scopriamo insieme perché Titano potrebbe essere la prossima frontiera dell’esplorazione spaziale.
Titano sarà la nostra prossima casa?
“Da molti punti di vista – scrive la NASA sul suo sito – Titano è il mondo più simile alla Terra che abbiamo mai trovato. Una versione congelata del nostro pianeta, miliardi prima che la vita iniziasse a pompare ossigeno nella nostra atmosfera”. Basta questo a considerare la più grande luna di Saturno come la nostra prossima casa? ovviamente no, ma ci sono elementi da considerare.
Per essere chiari, potrebbero esserci microbi su Titano – o almeno elementi chimici che riconducono a vita probiotica – ma comunque è ben diverso dal nostro pianeta. Questa luna è costantemente coperta da nubi arancioni e la sua atmosfera non è adatta all’essere umano. Tuttavia, la gravità (14 % di quella terrestre) permette di camminare. Le radiazioni in superficie sono inferiori a quelle marziani, grazie alle nubi delle quali abbiamo parlato prima, sarebbero presenti varie fonti di energia per i visitatori.
Presenti grandi quantità di idrocarburi, i dati arrivati dalla sonda Cassini lo confermano. Fonti energetiche da usare grazie a tecnologie che abbiamo già tra le mani, questa potrebbe essere la base per la creazione di un piccolo avamposto. Come sottolinea la Professoressa Amanda Hendrix, lo sfruttamento dell’energia solare consentirebbe di soddisfare i bisogni energetici di circa 300 milioni di persone, pari a circa la popolazione degli Stati Uniti.
Non c’è budget per portare astronauti su Marte, lo ha ammesso recentemente la NASA, tuttavia il piano è quello di riuscire nell’impresa entro gli anni 30 e dunque c’è tempo per pianificare la roadmap. Non è da escludere che Titano possa rappresentare un altro obiettivo prestigioso da raggiungere nei prossimi decenni.
Un altro elemento del quale tenere conto parlando di Titano è l’atterraggio. Il satellite più grande del sistema solare presenta dune e laghi con acque calme e nessuna onda di grande altitudine (comprese tra un centimetro e venti centimetri). L’atterraggio in queste zone sarebbe molto semplice, come testimonia la sonda Cassini.
Fonte: seeker.com