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Uber, la revoca del servizio a Londra è un’ingiustizia: nuova petizione per riabilitare il servizio

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Uber, come in molti già sapranno, rappresenta un servizio automobilistico privato nato nel 2009 e ad oggi attivo a livello internazionale in decine e decine di città sparse in tutto il mondo. Come già indicato in precedenti occasioni, la piattaforma si serve di un moderno sistema mobile intelligente concepito ad hoc per la gestione delle comunicazioni e delle prenotazioni delle corse tramite app, con possibilità di tracking real-time del veicolo di interesse e prenotazioni gestibili anche attraverso semplici messaggi di testo. 

Una piattaforma decisamente efficace e conveniente, che proprio a ragion di ciò ha più volte generato malanimi e focolai di accanite discussioni tra gli autisti di tutto il mondo. In ultima analisi c’è la questione londinese vertente sulla decisione di adottare una politica di revoca incondizionata del rinnovo delle licenze pubbliche per i tassisti Uber che possono contare ora su una nuova iniziativa pubblica denominata «Save Your Uber» portata avanti dal sito Change.org e che sino a questo momento ha raccolto qualcosa come 500.000 firme.

Londra ha giustificato la sua decisione indicando a chiare lettere come alcune mancanze importanti abbiano effettivamente portare ad un serio rischio per la sicurezza. Ed è subito polemica. Kajal Odedra, Direttore de portale Change.org, è intervenuto spiegando ai microfoni della testata online del The Guardian che la nuova campagna è volta a portare avanti una manifestazione di forza nei confronti di un governo che vuole imporre chiare limitazioni ad un servizio entrato ormai a far parte della realtà locale dei trasporti.Uber

Allo stato attuale, il sistema conta sull’operato di una folta schiera di autisti esperti dei quali 40.000 insediati nella sola Londra, per un volume di affari che coinvolge in maniera diretta circa 3.5 milioni di utenti. A parte la nuova contestazione online ingaggiata da Change.org, Uber stessa si farà carico di aprire una contestazione ufficiale contro la decisione di inibire l’azione del servizio attivo a partire dal prossimo 30 Settembre 2017, così come indicato ufficialmente dal governo locale. In proposito, il sindaco di Londra Sadiq Khan aveva dichiarato apertamente che: 

“Come primo cittadino sono favorevole alle aziende innovative capaci di fornire migliori servizi ai miei concittadini, ma fornire un servizio innovativo non può fare da paravento a chi non segue le regole e non rispetta le leggi”

Un’affermazione che ha scatenato una vera e propria bufera mediatica che ha visto anche l’immediata reazione del responsabile dei trasporti Uber a Londra, Fred Jones, secondo cui tale manovra sarebbe fondamentalmente legata alle pressioni esercitate dalla comunità di tassisti old-gen.

Una situazione che si sovrappone a quelle avutasi già in passato in occasione delle accuse lanciate circa le molestie subite dai clienti e la precarietà delle condizioni di lavoro degli autisti. Da tempo, tra l’altro, la compagnia californiana subisce le contromosse dei tassisti locali che operano nel contesto dei famosi black cabs di Londra. Alla notizia del blocco delle licenze Uber il sindacato ha certamente esultato, segnando un importante punto a suo favore.

Uber appLa società, a seguito del ricorso formale inoltrato al governo, ha comunque cercato di placare gli animi scusandosi direttamente con Londra in merito agli errori commessi in passato e facendo promessa di un decisivo cambiamento futuro. 

Dara Khosrowshahi di Uber ha annunciato che anche se la piattaforma ha effettivamente rivoluzionato il settore degli spostamenti, è altrettanto vero che si sono andati a creare delle situazioni inattese. Il CEO, inoltre, aggiunge che la compagnia americana si scusa con l’intera comunità internazionale per gli errori commessi.

Come andrà a finire questa storia? Restate sintonizzati per scoprire di più in merito a questa intricata faccenda. Voi che opinioni vi siete fatti al riguardo? Spazio a tutti i vostri personali commenti.

FONTE

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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