All’inizio apparve come un ologramma, poi più solido. Improvvisamente più chiaramente, ai margini della foresta dietro la casa di Trish Bishop, a Kissimmee. Stiamo parlando della testimonianza di una apparizione di un Ufo.
Kissimmee è un comune degli Stati Uniti d’America, capoluogo della Contea di Osceola. Nello Stato della Florida.
Era un giovedì di marzo 2013, il bagliore del sole che piano piano scendeva dietro gli alberi. Era alto almeno 6 piedi, pesava forse 220 chili e sicuramente muscoloso. Con un’uniforme color marrone, stivali e guanti. Questa è la descrizione che ne fa Mrs Bishop.
Si attardò accanto all’albero di mirto in mezzo al cortile. Quando si voltò, fu la sua faccia, ricorda, che la impressionò. Con gli occhi sporgenti così lontani dalle orbite, Bishop si chiese se poteva chiuderli. Pelle bianca come gesso. E una mascella così grande, dissipava ogni idea che l’operaio governativo avesse del visitatore umano.
“Se paragonassi una mascella umana alla sua, saremmo un Chihuahua e un pitbull” racconta la signora Bishop. Paralizzata dalla paura, guardò come quello che lei credeva essere un alieno, salire gradini invisibili. Fermandosi spesso per lanciarle occhiate da dove si sedeva sulla veranda.
UFO, il racconto a 6 anni dall’accaduto
Aveva lo smartphone in mano, con il suo dito premuto su il numero “9” per chiamare aiuto. Quando fu a circa 10 piedi da terra, voltò le spalle a lei e si tirò su. “In un UFO?” – pensò – e se ne andò. Bishop sedette stordita.
“Ho un alieno fuori di testa nel mio cortile” pensò. Ci sarebbero voluti quattro anni prima che raccontasse a qualcuno la sua storia. Prima che scoprisse la Mutual Unidentified Flying Objects Network, un’organizzazione nazionale esistente da 50 anni. E la archiviasse sotto il numero di caso 84886, con il capitolo locale della Florida.
Ma lei si preoccupava: chi le avrebbe creduto? In questi giorni, più persone di quanto si pensi. E a quanto pare, anche qualche uomo di scienza.