Dopo 2013 CW 32, un altro asteroide è passato molto vicino alla Terra nella serata di ieri. Attorno alle 18:59, ora italiana, di ieri 31 Gennaio, l‘asteroide 2019 BC3 ha effettuato infatti un passaggio ravvicinato al nostro Pianeta.
L’allarme è stato lanciato ieri dalla NASA, che ha avvistato l’asteroide e ha pubblicato la sua traiettoria e la sua orbita sul sito del Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena.
L’asteroide 2019 BC3 è grande quando un Jumbo Jet e si è diretto verso la Terra, passandogli accanto ad una velocità di quasi 50 mila km/h.
Nel momento di sua massima vicinanza alla Terra l’asteroide si è trovato a circa 5 milioni di km dal nostro Pianeta. Una distanza che a noi può sembrare molto grande, ma che considerando le distanze spaziali, non è affatto così lontano dalla Terra.
L’asteroide 2019 BC3 dovrebbe misurare tra i 30 ed i 70 m di diametro. Per farci un’idea di quanto possa essere grande, la NASA ha stimato che abbia più o meno le stesse dimensioni di un aereo Jumbo Jet.
Nessuna minaccia alla Terra dagli asteroidi per il momento
Per fortuna l’asteroide è soltanto passato accanto alla Terra. Per il momento infatti non sembra che ci sia il rischio di venire colpiti da un asteroide nel prossimo futuro. Stando infatti a quanto afferma la NASA “non è noto di asteroidi o comete attualmente in rotta di collisione con la Terra, quindi la probabilità di una collisione significativa è piuttosto ridotta. In effetti, possiamo affermare, che nessun oggetto di grandi dimensioni rischia di colpire la Terra nelle prossime centinaia di anni”.
Ma il ricordo della meteora schiantatasi sulla Terra, vicino alla cittadina di Chelyabinsk in Russia, non ci lascia del tutto tranquilli, e basta un minimo allarme, come è stato per Apophis a farci preoccupare.
Nel frattempo l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), mette a punto il suo piano di difesa dagli asteroidi. La prima prova generale di questo progetto sarà la missione DART, in cui una sonda si schianterà contro il più piccolo tra i due corpi celesti del sistema binario Didymos, per deviarne la rotta.