Un nuovo studio basato sulle osservazioni del telescopio spaziale James Webb (JWST) ha rivelato uno schema inaspettato nella rotazione delle galassie dell’Universo primordiale. Secondo i ricercatori dell’Università del Kansas, questo fenomeno potrebbe avere implicazioni rivoluzionarie, tanto da suggerire che il nostro universo si trovi all’interno di un buco nero.
Analizzando immagini di 263 galassie risalenti a circa 300 milioni di anni dopo il Big Bang, gli scienziati hanno scoperto una netta discrepanza nella direzione di rotazione: il 60% delle galassie ruota in senso orario, mentre il 40% ruota in senso antiorario. Questo risultato contrasta con i modelli cosmologici attuali, che prevedono un universo isotropo e privo di direzioni preferenziali su larga scala.
Tre ipotesi per spiegare l’anomalia
Dopo la sorpresa iniziale, il team ha formulato tre ipotesi per spiegare la distribuzione anomala delle rotazioni galattiche:
- Un universo nato con una rotazione preferenziale: Alcuni modelli teorici, come l’universo ellissoidale e il dipolo del Big Bang, ipotizzano che l’universo potrebbe essersi formato con un asse di rotazione privilegiato. Se confermata, questa teoria implicherebbe una revisione delle attuali concezioni sulla simmetria del cosmo.
- L’universo all’interno di un buco nero: L’ipotesi più affascinante suggerisce che il nostro universo potrebbe trovarsi all’interno di un buco nero appartenente a un universo più grande. Questa teoria si collega alla cosiddetta “cosmologia dei buchi neri”, che ipotizza che il Big Bang possa essere stato il risultato del collasso gravitazionale in un universo superiore.
- L’effetto Doppler e la distorsione delle osservazioni: Secondo questa teoria, la differenza apparente nella rotazione delle galassie potrebbe essere dovuta all’effetto Doppler, che altera la percezione del moto delle galassie rispetto alla Via Lattea. Se la rotazione della nostra galassia influisse più del previsto sulle osservazioni, potrebbe spiegare la discrepanza nei dati.
Cosa significa per la cosmologia?
Se le galassie dell’universo primordiale presentano davvero una direzione di rotazione preferenziale, potrebbe significare che le attuali teorie cosmologiche sono incomplete. “Se l’Universo è nato in rotazione, dovremo ricalibrare le misurazioni della distanza nell’Universo profondo”, ha dichiarato Lior Shamir, professore all’Università del Kansas.
La ricerca, pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, rappresenta solo l’inizio di un’indagine più ampia. Ulteriori studi con JWST e altri telescopi potrebbero fornire nuove conferme o smentire l’ipotesi di un cosmo nato con un senso di rotazione preferenziale.
Nel frattempo, la possibilità che ci troviamo all’interno di un buco nero resta una delle speculazioni più affascinanti della cosmologia moderna.
Foto di NASA Hubble Space Telescope su Unsplash