Una semplice proteina salivare ha rivelato una cosiddetta specie “fantasma” di antichi esseri umani. Lo rivela un nuovo studio, suggerendo l’esistenza di una specie arcaica che ha scambiato materiale genetico con gli antenati umani. È noto che le antiche specie di ominidi contribuirono all’aumento dalla popolazione degli umani moderni, e nondimeno dei neandertaliani e i meno conosciuti Denisovani. Tale “appuntamento” si svolse in Europa e in Asia, ma sembra che simili incontri avvenissero anche nell’Africa antica.
La scoperta è stata fatta grazie ad una proteina dalla saliva chiamata MUC7 – ed è il motivo per cui la saliva ha la sua consistenza ed è un modo possibile per sbarazzarsi di batteri nocivi. I ricercatori stanno studiando questa proteina, in particolare cercando le sue origini. Nel far ciò, sono inciampati in un’interessante scoperta: alcuni genomi dell’Africa sub-sahariana possedevano questo gene, ma una varietà molto diversa dal gene è stato trovato in altri genomi umani moderni.
Cosa c’è di diverso? Secondo lo studio, i geni MUC7 trovati nel campione subsahariano erano più strettamente legati ai geni dei Denisovani e dell’uomo di Neanderthal rispetto agli altri campioni moderni. Ciò indica un’integrazione tra i nostri antenati con questo unico gene MUC7 e una specie “fantasma” – cioè quella che è essenzialmente sconosciuta e quasi invisibile alla scienza moderna. La mescolanza dei due potrebbe aver avuto luogo circa 150 mila anni fa.
La variante dei geni è stata trovata in relazione a diversi microbiomi orali, anche se altri benefici potenziali dei geni non sono chiari. Abbiamo visto in alcuni studi precedenti l’evidenza dei benefici di questi geni, come nell’uomo di Neanderthal, poichè aiuta a proteggere gli esseri umani dalla schizofrenia.
La scoperta serve per alimentare un crescente numero di prove che suggeriscono come tali incontri tra le antiche specie di ominidi non fossero state così insolite. Sembra che l’incontro tra diverse specie di origini primitive non sia stata l’eccezione, ma la norma. E, grazie a questo studio, osservando la storia del gene che codifica la proteina MUC7, si risale alla firma della mescolanza arcaica nelle attuali popolazioni dell’Africa Sub-Sahariana.