Il mix dei vaccini è qualcosa di concreto, non lo è solo in Italia, ma in diversi paesi anche se per altri motivi. Sono due sostanzialmente i motivi per cui questa pratica viene portata avanti, una bassa efficacia del primo vaccinato usto o nel momento in cui quest’ultimo viene considerato troppo pericoloso per essere riusato. Nonostante questo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sembrerebbe contro tale pratica.
Secondo l’OMS non ci sono abbastanza dati su cui basarsi per portare avanti il mix dei vaccini. Alcuni studi sono stati fatti, ma le informazioni raccolte sono molto poche a conti fatti. Le parole di uno dei capo scienziati dell’organizzazione: “È una tendenza un po’ pericolosa. Ci sarà una situazione caotica nei paesi se i cittadini inizieranno a decidere quando e chi prenderà una seconda, una terza e una quarta dose.”
Vaccini Covid-19: il mix di dosi
Già l’OMS il mese scorso aveva in realtà suggerito la possibilità di mischiare AstraZeneca come prima dose e Pfizer come seconda. Tale pratica sarebbe dovuta venire portata avanti nel momento in cui sarebbero mancate le dosi del primo trattamento, possibilità concreta in Europa visto i problemi con la casa farmaceutica anglo-svedese.
Il problema è che i paesi stanno cercando di spingere su tale pratica anche su altri vaccini su cui, appunto, non ci sono informazioni. Inoltre il mix dei vaccini sta venendo fatto in larga scala e non solo per compensare una momentanea mancanza di dosi. Per esempio, in Italia quasi tutte le persone vaccinate con una prima dose di AstraZeneca sotto i 60 anni stanno ricevendo Pfizer o Moderna.