Per garantire un’immunità a lungo termine contro il coronavirus e contro i casi più gravi del Covid-19 bastano due dosi di vaccini, soprattutto se si parla di Pfizer e Moderna. Detto questo, i trattamenti in questo modo potrebbe non proteggerebbero in modo permanente e servo altro per raggiungere tale step. Lo stesso CEO di una delle due case farmaceutiche suggerisce il bisogno di una terza dose.
Al momento le sperimentazioni dei vaccini hanno permesso di scoprire che il vaccino contro il Covid-19 funziona e non è pericoloso. Quello che non si è scoperto, per ovvie tempistiche, è quanto dura l’effetto degli anticorpi. Adesso siamo sicuri che dura almeno 7 mesi e potrebbe durarne altri, ma a un certo punto ci sarà bisogna di un richiamo.
Le parole di Albert Bourla, il CEO di Pfizer: “Uno scenario probabile è che ci sarà probabilmente bisogno di una terza dose, da qualche parte tra sei e 12 mesi e poi da lì, ci sarà una rivaccinazione annuale, ma tutto ciò deve essere confermato. E ancora, le varianti giocheranno un ruolo chiave.”
Vaccini: tre dosi per l’immunità permanente
Queste le parole il direttore scientifico dell’amministrazione Biden, David Kessler: “Non sappiamo tutto in questo momento. Stiamo studiando la durata della risposta anticorpale. Sembra forte ma c’è una certa diminuzione e senza dubbio la sfida delle varianti fanno sì che questi vaccini funzionino di più. Quindi penso che per scopi di pianificazione, solo per scopi di pianificazione, penso che dovremmo aspettarci di dover aumentare.”
Se questo non è esattamente una notizia positiva c’è da sottolineare che non si tratta di una necessità impellente. La terza dose non andrà a pesare sul piano vaccinale attuale andando così a creare più ritardi. Il richiamo andrà fatto tra diversi mesi quando verosimilmente tutti avranno già ricevuto entrambi le due di uno dei vaccini approvati finora.
Ph. credit: Pharmaceutical Technology