La somministrazione della terza dose dei vaccini è già iniziata in diversi paesi e per diversi motivi, soprattutto in Israele. Proprio da qui arrivano numerosi dati sull’efficacia sulla scelta di utilizzare una nuova dose di Pfizer. Per esempio, i risultati si stanno venendo nella popolazione sopra i 60 anni quindi quelli normalmente più esposti dal coronavirus e alla variante Delta.
Le parole del prof. Ran Balicer, massimo esperto della pandemia nel paese al momento: “In effetti, negli ultimi due giorni vediamo un freno al numero di nuovi casi in persone di 60 anni e oltre, che sono per lo più inoculate con una terza dose. Possiamo dire che oggi i colpi di richiamo per i sessantenni e ora anche le persone con più di 50 anni stanno facendo il loro lavoro nel senso che riducono i tassi di infezione.”
Vaccini: l’efficacia della terza dose
Secondo altri dati, rilasciati sempre nel paese in questione, stanno sottolineando che con la terza dose l’efficacia nel prevenire l’infezione da coronavirus e la comparsa del Covid-19 è dell‘86%, ben più alto rispetto alla seconda dose. A fronte di questi risultati il governo ha deciso di iniziare a vaccinare con la terza dose anche nella fascia di età che precede i sessantenni.
Questi risultati saranno sicuramente utili per tutti gli altri paesi che stanno ancora decidendo che fare sulla terza dose dei vaccini, ma non bastano. A mancare ci sono le informazioni che riguardano eventuali effetti collaterali. La differenza tra la prima e la seconda dose è netta da questo punto di vista quindi anche un’ulteriore inoculazione potrebbe avere conseguenze importanti.