Se da un lato la Luna sembra essere stata reclamata dagli Stati Uniti, anche se ovviamente non è così, la Russia dal canto suo ha voluto dichiarare Venere un suo pianeta. Ad affermare quest’ultima parte è stato il capo dell’agenzia spaziale russa, Roscomos. Per sottolineare questo aspetto, al più presto prenderà vita Venera-D, la missione congiunta proprio con gli USA che prevede di raggiungere il suddetto pianeta.
Le parole di Dmitry Rogozin, capo di Roscomos: “Riprendere l’esplorazione di Venere è sulla nostra agenda. Pensiamo che Venere sia un pianeta russo, quindi non dovremmo restare indietro. I progetti delle missioni di Venere sono inclusi nel programma del governo unito di esplorazione spaziale della Russia per il 2021-2030.”
Queste dichiarazioni arrivano tra l’altro il giorno dopo la scoperta della presenza di un elemento in grandi quantità su Venere, la fosfina. Quest’ultima potrebbe essere il prodotto di un processo geologico oppure di un processo biologico, aspetto che ovviamente ha fatto nascere parecchie discussioni sul fatto che sul pianeta potrebbe esserci effettivamente la vita; aspetto che ovviamente va ancora dimostrato.
Venere, perché sarebbe un pianeta russo?
Tra la seconda metà degli anni ’60 e la prima degli anni ’80, l’Unione Sovietica riuscì a mandare sul pianeta diverse sonde. Le parole riportare sul sito web di Roscomos: “Tra il 1967-1984 gli studi venusiani condotti in Russia furono in prima linea nella ricerca internazionale su questo pianeta. Da allora, la Russia ha ancora conservato la sua esperienza unica nella progettazione e nello sviluppo di mezzi da sbarco per Venere e continua a definire compiti scientifici per quei mezzi”.