Venti fatti sul coronavirus che sono solo dei miti

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La diffusione del Coronavirus in tutto il mondo putroppo ha permesso anche la propagazione di teorie e cospirazioni. Circolano notizie tutti i giorni sui nostri laptop e sulla nostra TV, e il più delle volte non sono buone e non fanno altro che infondere paura e disperazione. In tempi come questi più che mai la gente ha bisogno di aggrapparsi alla speranza.

Per questo le persone tendono a crededere a tutti i fatti che circolano in rete, ma molti di questi sono solo miti, credenze popolari folli che alcuni vogliono pensare siano vere e creano invece profondo scetticismo in altri.

Per fare chiarezza in questo marasma abbiamo quindi selezionato i venti miti più popolari sul coronavirus.

 

 

1. Il virus colpisce solo gli anziani e se vengono infettati muoiono

Anche se la maggior parte delle vittime di nuovi virus sono i più anziani, il Coronavirus non infetta in base all’età. Coloro che stanno effettivamente soccombendo sono persone con condizioni di salute preesistenti, come asma, infezioni polmonari o diabete.

Poiché le persone anziane hanno maggiori probabilità di avere queste malattie croniche, la percentuale di coloro che soccombono all’infezione da Coronavirus è ovviamente più grande. Tuttavia, le statistiche mostrano che anche i giovani, bambini compresi, possono morire. Inoltre ci sono casi di persone anziane infettate che si sono completamente riprese.

coronavirus fatti

2. I bambini sono immuni al COVID-19

I bambini non sono al sicuro dal COVID-19 e non ne sono di certo immuni. Soprattutto i bambini più piccoli che non hanno ancora sviluppato un sistema immunitario completo. Possono essere infettati, ma i sintomi che manifestano tendono a non essere così gravi.

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3. Spruzzare cloro sulla pelle uccide il virus

Questo è un mito pericoloso. L’applicazione del cloro direttamente sul corpo può causare danni alla pelle ed è molto dannosa se entra negli occhi o nella bocca. Tuttavia, l’alcool e il cloro sono perfetti per disinfettare le superfici.

4. Il COVID-19 è solo una semplice influenza

In effetti, il Coronavirus presenta sintomi simil-influenzali, come febbre, naso che cola e tosse, ed entrambi possono portare a una polmonite grave. Ma il COVID-19 è più virulento, con un tasso di mortalità tra l’1 percento e il 3 percento. Inoltre, non sappiamo ancora se è stagionale, come l’influenza.

5. Se indossiamo un mascherina siamo protetti

Maschere professionali, indossate strettamente da medici e personale medico, li proteggono dalle infezioni. Tuttavia, lo stesso non si applica alle maschere monouso indossate dalle persone.

Poiché queste maschere non si adattano perfettamente al viso, le goccioline possono ancora entrare nella bocca e nel naso. Allo stesso tempo, le particelle virali possono penetrare direttamente attraverso il materiale. Quindi danno solo un falso senso di sicurezza, spesso facendo sì che una persona trascuri altre misure di protezione, come lavarsi le mani.

Tuttavia, se una persona soffre di una malattia respiratoria, dovrebbe indossare una maschera per proteggere gli altri dall’infezione.

6. Gli asciugatori elettrici uccidono il virus

Gli asciugatori elettrici non uccidono il coronavirus perché, come tutti sappiamo, sono solo aria calda. Lavarsi bene le mani con acqua e sapone dopo aver usato il bagno è il modo migliore per proteggere se stessi e gli altri dal virus.

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7. Il Coronavirus è una forma evoluta del comune raffreddore

Il COVID-19 fa parte della famiglia dei coronavirus, tutti con proteine appuntite sulla loro superficie. Alcuni di questi virus usano l’uomo come principale ospite e causano quello che “sembra” un comune raffreddore.

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8. Il risciacquo del naso con soluzione salina protegge dal coronavirus

Non ci sono prove che un risciacquo con soluzione fisiologica per il naso protegga dalle infezioni respiratorie. Questa tecnica potrebbe ridurre i sintomi delle infezioni acute del tratto respiratorio, ma gli scienziati al momento non hanno prove sulla riduzione del rischio di infezione.

9. Il virus ti infetta se stai con qualcuno per dieci minuti

Più a lungo qualcuno è in contatto con una persona infetta, maggiori sono le possibilità di contrarre il coronavirus. Tuttavia, è possibile essere infettati anche in meno di dieci minuti.

10. Cani e gatti possono diffondere il coronavirus

Ci sono poche prove finora che il coronavirus possa infettare cani e gatti. A Hong Kong, un Pomeranian il cui proprietario aveva COVID-19 è stato infettato, ma il cane non ha mostrato alcun sintomo.

Jonathan Ball, professore di virologia molecolare all’Università di Nottingham, nel Regno Unito, afferma: “Dobbiamo distinguere tra infezione reale e rilevare la presenza del virus. Penso ancora che sia discutibile quanto sia rilevante per l’epidemia umana, poiché la maggior parte dell’epidemia globale è stata guidata dalla trasmissione da uomo a uomo”.

11. Gli antibiotici uccidono il coronavirus

Gli antibiotici uccidono solo i batteri; non uccidono i virus.

12. L’aglio ci protegge dal coronavirus

L’aglio ha contiene davvero delle proprietà antibiotiche ed è molto buono per la nostra salute. Tuttavia, non ci sono prove che possa proteggere le persone contro il COVID-19.

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13. I rimedi casalinghi possono curare e proteggerci dal COVID-19

Vitamina C, oli essenziali, vino caldo, colloide d’argento, olio di sesamo, aglio, camomilla – o sorseggiare acqua ogni 15 minuti, nulla di questo funziona. Nessun rimedio casalingo può proteggere o curare il COVID-19.

14. Possiamo proteggerci con gargarismi di candeggina

Dei gargarismi di candeggina probabilmente ucciderebbe chiunque molto prima che lo faccia il coronavirus. Non ci sono circostanze in cui la candeggina – in qualsiasi diluizione – potrebbe giovare alla nostra salute, poiché la candeggina è corrosiva e può causare gravi danni al corpo.

15. Gli scanner termici possono diagnosticare il coronavirus

Gli scanner termici possono rilevare se qualcuno ha la febbre. Tuttavia, i sintomi di COVID-19 possono comparire da due a dieci giorni dopo l’infezione, il che significa che qualcuno infetto dal virus potrebbe avere una temperatura normale per alcuni giorni prima che inizi la febbre.

16. I pacchi provenienti dalla Cina possono diffondere il coronavirus

Da precedenti ricerche sui coronavirus, compresi quelli che causano SARS e MERS e che sono simili al COVID-19, gli scienziati ritengono che il virus non possa sopravvivere su lettere o pacchi per un lungo periodo.

Dato che i coronavirus possono sopravvivere sulle superfici per giorni o settimane è improbabile che possano essere diffusi attraverso un pacco dalla Cina con una destinazione al di fuori del paese.

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17. Il coronavirus è il virus più letale conosciuto all’uomo

Sebbene il COVID-19 possa sembrare più grave dei ceppi annuali di influenza che sperimentiamo ogni anno, non è il virus più mortale che le persone hanno affrontato. Altri, come Ebola, SARS e MERS, hanno tassi di mortalità esponenzialmente più alti.

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18. Il coronavirus morirà con l’aumento delle temperature

Alcuni virus, come il virus dell’influenza, si diffondono più facilmente nei mesi più freddi, ma ciò non significa che si fermino completamente quando le condizioni diventano più miti. Poiché COVID-19 è un nuovo coronavirus, gli scienziati non sanno come i cambiamenti di temperatura influenzeranno il suo comportamento.

19. I vaccini contro l’influenza e la polmonite proteggono dal COVID-19

Poiché COVID-19 è una nuova mutazione ed è diversa da altri virus, nessun vaccino esistente protegge dall’infezione.

20. Il virus è creato in un laboratorio in Cina

Questa è una teoria comune, giustificata dal fatto che la pandemia è apparsa prima in Cina e che nella prima città colpita, Wuhan, esiste un grande laboratorio di virologia. Alcuni ricercatori ritengono inoltre che COVID-19 potrebbe essere passato dai pangolini (un specie di mammifero) agli umani. Altri pensano che il virus potrebbe essere passato agli umani dai pipistrelli, come nel caso della SARS.

A questo punto, non si sa esattamente da dove sia nato il virus, e solo il tempo ci dirà le sue origini reali.

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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