Video rivela come il cervello si sbarazza dei neuroni morti

Date:

Share post:

Un team di scienziati è stato in grado di utilizzare, per la prima volta, una tecnica che “uccide” una cellula cerebrale isolata e consente di osservare il processo di pulizia del sistema nervoso in tempo reale. Lo studio, condotto dalla Yale University School of Medicine negli Stati Uniti, è stato pubblicato su Science Advances.

Le cellule morte possono essere convertite in tossine in grado di congestionare determinate vie e danneggiare il sistema nervoso. Il neurochirurgo Eyiyemisi Damisah spiega che, come una città, il cervello ha bisogno di un efficiente sistema di “smaltimento” dei rifiuti.

Le cellule muoiono ogni giorno nel nostro cervello, ma l’osservazione del processo di rimozione dei “cadaveri” è limitata e rimane un mistero oggi. Oltre ad essere molto veloci, il tempo e il luogo del processo sono impossibili da prevedere.

Gli scienziati hanno sviluppato metodi fotochimici e virali per indurre la morte isolata delle cellule cerebrali nei topi vivi per ottenere la registrazione. La tecnica, soprannominata 2Phatal, utilizza marcatori fluorescenti che mostrano come le cellule gliali (che forniscono supporto e nutrizione ai neuroni) rimuovono le cellule morte in tempo reale.

 

Per la prima volta…

Questa è la prima volta che questo processo è stato osservato nel cervello di un mammifero vivente. “Invece di colpire il cervello con un martello e causare migliaia di morti, indurre la morte di una singola cellula ci permette di studiare cosa succede subito dopo la morte delle cellule“, ha spiegato il dottor Jaime Grutzendler, coautore dell’articolo scientifico.

Secondo la ricerca, i microgliociti, gli astrociti e le cellule NG2 (tre tipi di cellule gliali nel sistema nervoso centrale) lavorano in modo altamente coordinato per rimuovere le cellule morte e i detriti – e ciascuno ha una funzione diversa.

I microgliociti circondano il corpo del neurone e i suoi principali dendriti, mentre gli astrociti colpiscono dendriti di collegamento più piccoli. Le cellule NG2 aiutano a prevenire la diffusione di detriti di cellule morte.

La ricerca ha anche rivelato che le cellule gliali impiegavano almeno il doppio del tempo per rimuovere un neurone inattivo in un cervello invecchiato. Questa scoperta può avere importanti implicazioni per comprendere il declino funzionale del cervello nel corso degli anni. “Se c’è una rimozione inefficiente delle cellule, i detriti potrebbero causare danni e infiammazioni nel cervello“, ritiene Grutzendler.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

Recensione Call of Duty: Black Ops 6, è il migliore degli ultimi anni?

Call of Duty: Black Ops 6 è l'ultima fatica di Treyarch e Raven Software, uno sparatutto che prende quanto...

Inquinanti eterni e il danno ai reni e alla salute

Ogni età da quando l'uomo esiste è caratterizzata dalla presenza di varie problematiche, alcune di origine naturale e...

Forex Robots: Il futuro del Trading automatizzato nel mondo del mercato finanziario Tech-Driven

Sentiamo tutti i giorni parlare di intelligenza artificiale e di come questa ha cambiato il mondo negli ultimi...

Prediabete: le 5 mosse consigliate dai medici per prevenire la malattia

Il prediabete è una condizione in cui i livelli di zucchero nel sangue sono più alti del normale,...