Una teoria sta diventando molto popolare nell’ultimo periodo ed è quella che ritiene che la realtà come la conosciamo altro non sia che una simulazione in realtà virtuale. Sì, un po’ come avviene nel famosissimo film Matrix. Secondo questa teoria, tu e tu quelli che conosci altro non sarebbero che una sorta di Sims, ignari del fatto che ciò che state vivendo non è altro che un ammasso di bytes di dati elaborati da un complicato software.
Non sarebbe facile da accettare, proprio come avviene in Matrix del resto, ma sarete sorprese sapendo quanti pensatori illustri ritengano tale teoria non prima di fondamento. Uno su tutti, Elon Musk, l’eccentrico imprenditore di origine sudafricane immagina un uomo-cyborg tramite lacci neurali e non stupiscono le sue frequenti dichiarazioni a effetto. Lui e tanti altri pensano che la nostra vita sia solo una simulazione, scopriamo se potrebbero avere ragione…
Vita vera o realtà virtuale?
Nel giugno del 2016 Elon Musk ha espresso questa suggestiva teoria, affermando che la probabilità che questa non sia una simulazione computer sono circa “una su un miliardo”, il noto fisico Neil deGrasse Tyson rincara la dose ma abbassa le quote a un più rassicurante 50-50.
Rich Terrile, pezzo grosso della NASA, ha paragonato questa teoria a quella di Copernico, per sottolineare quanto sia significativa. Esagera? Forse. Nonostante tutto questo trambusto, la teoria relativa una simulazione computer altamente realistica ha molte falle. Prima di considerarle, dobbiamo però fare il punto della situazione.
Lo scenario immaginato necessita la prospettiva di una generazione umana molto più avanzata della nostra, parliamo anche di milioni o miliardi di anni nel futuro, uomini in grado di gestire computer con enormi capacità di calcolo, questa idea è stata messa su carta dal Professor Nick Bostrom in un lavoro del 2003.
Il principale problema è che questa teoria dà parecchio per scontato, infatti non sta scritto da nessuna parte che il genere umano possa un giorno disporre di una simile tecnologia o che abbia interesse a all’uso ipotizzato. La razza umana ha già problemi esistenziali a causa della tecnologia, quando parliamo di mini robot in grado di combattere i tumori, inquinamento e altre implicazioni, ci riferiamo proprio a questo.
Elon Musk ha messo in allerta la popolazione sui rischi del progresso, lo stesso ha fatto Stephen Hawking. Al procedere della tecnologia, così aumentano le nostre domande su di essa. Ipotizzando che gli uomini del futuro si comportino come ipotizzato, che siano dunque in grado di gestire queste grandi simulazioni, quale sarebbe lo scopo?
Viene inoltre da chiedersi quale sia l’interesse in una simulazione, messa in atto da esseri senzienti, che preveda dolori, uccisioni e tanti generi di cose cattive. Sarebbe più lecito immaginarsi un paradiso artificiale che non una simulazione analoga alla nostra dimensione. E voi cosa ne pensate? Secondo voi viviamo in Matrix?