Un nuovo studio della Stanford University ha concluso che le persone che lasciano Facebook per un mese intero sono più felici! Per questo studio, sono stati selezionati 2.488 utenti del famoso social network, che hanno trascorso in media 1 ora al giorno visitando i loro profili. Per misurare l’impatto in modo più credibile, i ricercatori hanno separato questi utenti in due gruppi distinti.
Un gruppo mirava a disabilitare il proprio account Facebook e un altro avrebbe continuato le proprie attività senza alcun cambiamento. Dopo un mese di test e analisi di diversi fattori, gli scienziati hanno concluso che il gruppo che aveva disattivato Facebook aveva livelli più alti di felicità.
Ovviamente dobbiamo considerare l’impossibilità relativa di “misurare la felicità”. Tuttavia, non è certamente difficile immaginare come le distrazioni e le influenze negative possano cambiare il modo in cui guardiamo alla vita.
Durante il periodo dello studio, i ricercatori hanno utilizzato diverse misure quantitative in tempo reale per analizzare il livello di felicità di ciascun partecipante. Sebbene non fossero misure di controllo assoluto, hanno reso possibile il confronto tra i due gruppi creati.
I risultati erano evidenti. Secondo i ricercatori, il gruppo che ha disattivato Facebook ha iniziato da subito a dimostrare livelli più alti di benessere e felicità. Hanno anche riferito che la stragrande maggioranza ha finito per trascorrere molto meno tempo su altri social network. Investire di più del proprio tempo libero in attività “offline” è stata scelta comune (e non obbligata).
Uno dei “piccoli dettagli” menzionati puntualmente nello studio è che gli utenti potevano continuare a utilizzare Facebook Messenger per mantenere contatti sporadici con amici e familiari. Sebbene menzionati nello studio, i possibili impatti di questa condizione non sono stati calcolati.
Questo studio non è inconfutabile per garantire che Facebook ci renda “meno felici”. Certamente ci farà guardare a questa possibilità con altri occhi. Una cosa è certa: non abbiamo idea di quale impatto abbiano, in definitiva, le nostre abitudini online sul nostro comportamento.
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