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Youtube: guadagni solo se fai almeno 10.000 visite

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A partire dal lontano 2007, Youtube ha posto in atto il Partner Program, che consente a tutti gli utenti di generare profitti dalla visualizzazione dei propri video, tramite circuito di advertising che precede o accompagna i contenuti. Oggi, la piattaforma annuncia una sostanziale novità, ovvero sia l’introduzione della soglia minima di visualizzazioni necessarie per farne parte.

Di fatto, secondo quanto riferito, sarà necessario avere almeno 10.000 visualizzazioni prima di entrare a far parte del programma. Una misura preventiva, da volersi quale metodo di verifica sulla validità dei canali, e con la finalità di combattere un fenomeno che ha visto l’abbandono del servizio da parte di importati acquirenti advertising.

Il tutto è da ricondurre ad una manovra iniziata lo scorso mese di Febbraio 2017, quando la redazione del New York Times ha scoperto che i circuiti pubblicitari acquisiti dalla BBC erano stati affiancati a video pubblicati da David Duke, un ex membro del Ku Klux Klan e da Wagdi Ghoneim, predicatore islamico bandito dal territorio del Regno Unito per le sue idee inclini all’odio. youtube video

Da allora, nomi altisonanti del panorama mondiale come AT&T, Verizon, Wal-Mart e Pepsi si sono affiancati all’azione congiunta del governo australiano al fine di chiudere gli investimenti nel ramo delle inserzioni pubblicitarie su Youtube.

Per evitare che altri brand possano fare altrettanto, la società californiana ha deciso quindi di impostare una soglia minima di visitatori prima che gli spot vengano visualizzati, così da esercitare maggior controllo sulla qualità degli stream trasmessi tramite la piattaforma.

Ulteriori iniziative riguardano anche l’impiego di evoluti sistemi IA ad auto-apprendimento che puntino all’individuazione dei contenuti offensivi ed in disaccordo con quanto stabilito dalla policy Youtube. Oltre questo, la compagnia prevede anche l’uso di strumenti di gestione da portare all’attenzione degli inserzionisti.

Al momento, quindi, resta da vedere che impatto avrà questa mossa sul pubblico e sui publisher. Voi che ne pensate? Spazio ai commenti.

FONTE

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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