Agricoltura: il profitto arriva dal boom dell’energia solare

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I tempi critici di questi due anni di pandemia hanno mandato in crisi molti campi della nostra economia, soprattutto l’agricoltura. Questa crisi è stata maggiormente vista nel Regno Unito, dove molti alimenti nei campi sono marciti per mancanza di manodopera dovuto sia alla Brexit e Covid-19. Le esportazioni di cibo e bevande sono diminuite del 50% nel primo trimestre del 2021 e l’impennata dei prezzi del gas ha portato a una carenza di fertilizzanti in tutto il mondo.

È molto difficile fornire la frutta ad uno standard elevato anno dopo anno, al prezzo minimo previsto dai grandi supermercati. Circa il 75% della Terra del Regno Unito è coltivata e questo terreno è tipicamente pianeggiante e adatto all’energie rinnovabili. Per accelerare abbastanza la transizione energetica per arrivare a zero netto entro il 2050, sempre più agricoltori dovranno offrire la loro terra per l’energia rinnovabile.

 

Agricoltura, l’energia solare una possibile soluzione per combattere la crisi climatica

Nel 2019 circa il 40% degli agricoltori produceva a bassa emissione di carbonio. Ciò ha prodotto circa il 10% del fabbisogno di elettricità del Regno Unito e comprendeva il 70% dell’energia solare del Regno Unito. Ovviamente l’energia solare non è l’unica soluzione per combattere la crisi climatica. Esiste anche la spinosa questione che riguarda la decarbonizzazione delle operazioni agricole, responsabili di circa il 10% delle emissioni nel solo Regno Unito. Tuttavia l’energia solare è davvero un concetto interessante, sia per l’opportunità economica, sia per le preoccupazioni di lunga data che i pannelli fotovoltaici occuperanno troppa terra e potrebbero minacciare il settore agricolo tradizionale.

Quando gli agricoltori decidono di sviluppare risorse solari hanno due possibilità: affittare terreni o produrre energia da soli.  Tra il 2010 e il 2019 quest’ultima opzione è stata presa di più in considerazione ed è stata ritenuta la più redditizia perché la tariffa feed-in (FiT) del Regno Unito ha visto il governo pagare ai generatori inferiori a 5 MW una tariffa garantita per la fornitura di energia rinnovabile alla rete.  Tuttavia con il governo che non emette nuove FIT è sempre più difficile per gli agricoltori investire nelle proprie energie rinnovabili su piccola scala. La coltivazione dei raccolti è ad alto rischio e bassa ricompensa, mentre l’energia solare è a basso rischio e alta ricompensa.

 

Versatilità del solare e l’uso complementare del suolo

Quindi che si tratti di altre aziende energetiche o che gli agricoltori producano per se, il denaro viene guadagnato vendendo quest’energia tramite un contratto di acquisto di energia., noti come PPA. Quest’ultimi consentono ai loro generatori di vendere la loro elettricità per un periodo di tempo concordato, consentendo al venditore di scambiare potere in momenti diversi e trarre profitto dalle variazioni di prezzo sul mercato all’ingrosso.

Si teme che, senza una pianificazione efficace, la proliferazione dell’energia solare possa minacciare il settore agricolo. Gli sviluppi dell’energia solare stanno giocando un ruolo in questa trasformazione dell’uso del suolo: il National Renewable Energy Laboratory ha stimato nel 2019 che altri due milioni di acri di terra saranno trasformati in campi solari entro il 2030. La versatilità unica del solare crea un enorme potenziale per l’uso complementare del suolo. La distribuzione dell’agrivoltaico sull’1% dei seminativi dell’UE potrebbe rappresentare circa 900 GW, più di cinque volte l’attuale capacità installata complessiva dell’UE.

Possedere una batteria agli ioni di litio, in grado di immagazzinare energia e venderla quando le forniture sono scarse e i prezzi sono alti, potrebbe presto fornire anche un’opportunità commerciale per gli agricoltori e altri soggetti privati.

Foto di Albrecht Fietz da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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