L’agricoltura e l’energia solare sono due settori fondamentali per la sostenibilità globale, ma spesso sembrano competere per spazio e risorse. Tuttavia, negli ultimi anni, una pratica innovativa sta guadagnando terreno: l’agrivoltaico. Questo concetto unisce la coltivazione di piante agricole con l’installazione di pannelli solari, aprendo la strada a un’opzione che potrebbe soddisfare sia le esigenze energetiche che alimentari. Questa pratica sostenibile abbastanza nuova integra i pannelli solari con le colture, sfruttando contemporaneamente il terreno per la produzione di cibo e di energia.
L’agrivoltaico racchiude in sé un enorme potenziale per affrontare diverse questioni urgenti legate alla sostenibilità. Con l’uso sostenibile del suolo, è possibile coltivare piante o colture a bassa altezza sotto i pannelli solari, ottimizzando l’uso dello spazio e favorendo la produzione sia di energia che di cibo. Questa pratica offre una serie di vantaggi ecologici. La copertura vegetale sotto i pannelli solari può aiutare a mitigare l’effetto isola di calore nelle aree urbane, contribuendo a regolare le temperature locali.
Agrivoltaico, un legame tra agricoltura ed energia solare
Le piante agiscono come barriere naturali contro l’erosione del suolo e promuovono la biodiversità, creando un ambiente favorevole agli insetti impollinatori e ad altri organismi utili. Inoltre massimizza l’uso delle risorse disponibili. I pannelli solari producono energia pulita e rinnovabile, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Nel frattempo, le colture sottostanti beneficiano dell’ombra generata dai pannelli, riducendo l’evaporazione dell’acqua e creando condizioni microclimatiche favorevoli per la crescita delle piante. Tuttavia, l’agrivoltaico non è privo di sfide. La scelta delle colture giuste e la gestione ottimale dell’irrigazione sono cruciali per garantire il successo del sistema. Inoltre, sono necessarie ricerche approfondite per determinare l’effetto dell’ombreggiatura sui raccolti e la quantità di energia prodotta.
Diverse regioni del mondo hanno già abbracciato l’agrivoltaico. Dall’India agli Stati Uniti, sono stati avviati progetti pilota e commerciali che dimostrano il potenziale di questa pratica. In India, ad esempio, i coltivatori di pomodori hanno sperimentato la coltivazione sotto i pannelli solari, ottenendo risultati promettenti. Infine questa tecnica rappresenta una tappa significativa verso un futuro sostenibile in cui le esigenze energetiche e alimentari non sono in conflitto. La combinazione di agricoltura ed energia solare può contribuire a mitigare i cambiamenti climatici, promuovendo pratiche agricole più efficienti e riducendo l’impatto ambientale complessivo.
Inoltre ha anche altri vantaggi oltre al doppio uso del suolo e alla sicurezza alimentare: potrebbe ridurre le emissioni di gas serra e fare un uso più efficiente dell’acqua. In più può servire sia l’agricoltura rurale che quella urbana, sfruttando i cortili e gli spazi verdi delle città per coltivare cibo e generare elettricità. L’agrovoltaico tende ad avere vantaggi sia per le piante che per i pannelli. Questi ultimi hanno infatti una resa migliore con temperature più basse, quindi posizionando le piante sotto i pannelli si crea un effetto di raffreddamento che aiuta i pannelli a essere più efficienti.
Attraverso la sinergia tra agricoltura ed energia solare, è possibile coltivare cibo e produrre energia nello stesso spazio, offrendo un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. Con ulteriori investimenti nella ricerca e nell’implementazione pratica, l’agrivoltaico potrebbe diventare un cardine nella transizione verso un’economia verde.
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