L’autismo è una di quelle condizioni la cui comparsa è di fatto ancora perlopiù un mistero. Diversi studi hanno individuato alcune cause, ma non ce n’è una univoca. Una ricerca, per esempio, ha evidenziato come la presenza di litio nell’acqua potabile domestica alza il rischio per le donne incinte. Bere la suddetta acqua aumenta moderatamente la possibilità della comparsa nel futuro nascitura una diagnosi di un disturbo.
Il litio in sé è un elemento fondamentale per la società moderna, basti solo pensare alle batterie che usiamo, ma viene usato anche in medicina. A degli effetti stabilizzanti dell’umore tanto che viene usato per trattare diversi disturbi come il bipolarismo. Da questo punto di vista quindi non sorprendete che una esposizione del genere può avere ripercussioni permanenti come l’autismo.
Litio nell’acqua potabile e il rischio di autismo
Le parole dei ricercatori della UCLA: “Qualsiasi contaminante dell’acqua potabile che può influenzare il cervello umano in via di sviluppo merita un attento esame. In futuro, le fonti antropogeniche di litio nell’acqua potrebbero diventare più diffuse a causa dell’uso e dello smaltimento delle batterie al litio nelle discariche con il potenziale di contaminazione delle acque sotterranee. I risultati del nostro studio si basano su dati danesi di alta qualità, ma devono essere replicati in altre popolazioni e aree del mondo.”
Lo studio in questione ha preso in esame un gruppo di bambini nati tra il 1997 e il 2013. 12.799 avevano una diagnosi di autismo mentre 63.681 non l’avevano. Analizzando le diverse variabili in campo, come banalmente i fattori socioeconomici e l’esposizione all’inquinamento atmosferico, è stato visto come più aumentavano i livelli di litio più il rischio di una diagnosi aumentava.