Scienza

Battaglia tra robot: il team USA ha sconfitto i giapponesi

Una vera battaglia tra robot, scena degna di un manga, due team hanno realizzato questo sogno nerd poche ore fa. Un appuntamento lungamente atteso, ben due anni fa la presentazione dei prototipi, poi ritardi di vario tipo hanno fatto slittare l’incontro fino a ora.

Macchine gigantesche prodotte da due team, uno statunitense e uno giapponese: Megabots contro Suidobashi Heavy Industry. Martedì i due giganti di metallo si sono dati battaglia, incontro trasmetto sul servizio streaming di Amazon, Twitch Tv, ad avere la meglio è stato il robottone a stelle e strisce.

Inizialmente fissato per settembre, l’incontro si è rivelato all’altezza delle aspettative. Gui Cavalcanti e Matt Oehrlein, cofondatori di Megabots, hanno guidato le loro creature alla vittoria, arrivata dopo tre round di battaglia. Due le macchine utilizzate dal team Usa, la prima è Iron Glory (4.5 metri per 6 tonnellate), la seconda è Eagle Prime (12 tonnellate distribuite su 4.9 metri d’altezza).

Un po’ piccolo Kuratas, il combattente nipponico, circa 4 metri per 6.5 tonnellate. Entrambi i contendenti avevano una serie di armi, Iron Glory utilizzava cannoni paintball, Kuratas invece si è affidato alla forza dei suoi pugni. Buon inizio per il robot giapponese, che ha spazzato via Iron Glory con un colpo potentissimo, Kuratas ha poi dovuto soccombere al cospetto di Eagle Prime.

L’incontro, come abbiamo detto, si è risolto al terzo round. Eagle Prime ha distrutto l’avversario grazie a una sega elettrica. Molti appassionati in tutto il mondo sperano che questo sia solo l’inizio, l’incontro però non ha soddisfatto tutti, alcuni utenti si sono infatti detti delusi per lo scarso spettacolo. Staremo a vedere se il team giapponese vorrà la rivincita.

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Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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