I trattamenti non medici, come i farmaci, possono avere una lunga lista di effetti collaterali. Alcuni sono comuni, altri rari. Alcuni non sono un pericolo, altri posso causare problemi di salute gravi. Ci sono anche casi i cui il possibile effetto non è stato messo nei foglietti illustrativi, come nel caso della finasteride, farmaco da prescrizione usato negli anni ’90 dagli uomini che cercavano di combattere la calvizie, ma anche l’iperplasia prostatica benigna.
Tra gli effetti collaterali non era segnato qualcosa che invece ha causato molti problemi passando sotto traccia. Si sta parlando di un cambio di umore cronico e profondo tanto da arrivare a casi di suicidio. In generale si parla infatti di problemi psichiatrici tra cui l’ansia e la depressione. Ad arrivare a questo risultato ci sono voluti otto diverse ricerche pubblicate negli ultimi otto anni.
Una possibile cura per la calvizie che porta al suicidio
Negli Stati Uniti i possibili effetti collaterali della finasteride sono stati presi sotto gamba. Nonostante i segnali d’allarme dal 2002, solo nel 2011 è stata aggiunta la depressione e solo nel 2022 il possibile rischio di suicidio. Proprio nel 2011 i dati ufficiali parlavano di appena 18 casi di suicidio, ma secondo gli esperti si parla di migliaia non documentati con tale associazione.
Le parole dei ricercatori: “Le prove non sono più aneddotiche. Ora osserviamo modelli coerenti in diverse popolazioni. E le conseguenze potrebbero essere state tragiche. Il parere è stato respinto dall’agenzia senza divulgare la discussione interna e le motivazioni della decisione finale. La trasparenza è fondamentale quando si affrontano conflitti intrinseci tra innovazione e sicurezza, progresso e salute pubblica. La lezione è che prima di approvare un farmaco per il mercato, le autorità di regolamentazione dovrebbero richiedere ai produttori di impegnarsi a eseguire e divulgare le analisi analitiche in corso dopo l’approvazione.”

