Missione su Marte: un comico tra l’equipaggio

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L’ultima figura che ci saremmo aspettati a bordo della futura missione verso Marte è un comico. Ma i ricercatori hanno scoperto che la presenza di “Silly Stuff“, ovvero persone o situazioni divertenti, potrebbero alleviare le tensioni al fine di migliorare la cooperazione.

 

Lo studio di Jeffrey Johnson

Johnson, antropologo presso l’Università della Florida, durante gli ultimi quattro anni ha osservato gli equipaggi in Antartide. Ciò gli ha permesso di comprendere l’importanza di un “clown” capace di unire la squadra permettendogli di lavorare senza intoppi.

Lo studioso ha affermato: “Queste persone hanno la capacità di riunire tutti, colmare le lacune quando ci sono delle tensioni e aumentare il morale. Quando si vive con altri in uno spazio ristretto per un lungo periodo di tempo, come in una missione su Marte, è probabile che le tensioni si esauriscano. È vitale che ci sia qualcuno che possa aiutare tutti ad andare d’accordo, in modo che possano fare il loro lavoro, partire e tornare sicuri“.

 

L’obiettivo della NASA

L’agenzia spera di far partire la missione attorno alla Luna nel 2023, essa farà parte della preparazione per una missione con equipaggio verso il pianeta rosso nel 2033.

Il progetto è complesso sotto molti aspetti, non solo quello meccanico e logistico. Marte si trova a circa otto mesi di viaggio dalla Terra e il lungo periodo può mettere gli astronauti a dura prova. Il lungo li sottoporrà ad una grande pressione psicologica, aumentata dai 20 minuti di ritardo che dovranno affrontare durante le comunicazioni. In caso di emergenza, non ci sarebbe tempo sufficiente per chiamare il controllo della missione e l’equipaggio è effettivamente da solo.

Per questo motivo Johnson sta ora lavorando con la Nasa per scoprire se un comico o altri personaggi siano cruciali per il successo delle missioni nello spazio. In conclusione ha dichiarato: “Vogliamo vedere se questo tipo di dinamiche funzionano nello spazio“. Fino ad ora ha monitorato quattro gruppi di astronauti che hanno trascorso da 30 a 60 giorni nell’habit space dell’agenzia, l’Human Exploration Research Analog, a Houston, in Texas.

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