Coralli e cambiamento climatico: stanno perdendo la capacità di riprodursi

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I coralli, le barriere coralline, sono tra gli organismi che attualmente stanno soffrendo particolarmente per via dell’aumento delle temperature delle acque. Molti ignorano il fatto che sono organismi viventi e non degli elementi inerti e senza vita. In ogni caso sono degli elementi importanti dell‘ecosistema marino, sia perché offrono una casa ad una lunga serie di specie, sia perché proteggono le nostre coste dalla potenza delle onde. Le loro fragilità sono ormai ben conosciute e di recenti si è scoperto di altro.

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Tel Aviv ha evidenziato come l’adattamento di questi organismi li ha portati a sviluppare un aspetto ancora più deleterio. Nell’analisi di alcuni coralli presenti nel Golfo di Eilat nel Mar rosso si è scoperto che quest’ultimi hanno ridotto in molto drastico la possibilità di successo della fecondazione di conseguenza della loro riproduzione.

 

Coralli sempre più minacciati e a rischio

La dichiarazione del Professor Loya: “La deposizione dei coralli, spesso descritta come la più grande orgia del mondo, è uno dei più grandi esempi di fenomeni sincronizzati in natura. Una volta all’anno, migliaia di coralli lungo centinaia di chilometri di una barriera corallina rilasciano simultaneamente le loro uova e lo sperma in acque libere, dove successivamente avverrà la fecondazione. Poiché sia ​​le uova che lo sperma dei coralli possono persistere solo poche ore in l’acqua, il tempismo di questo evento è fondamentale.”

Anche se è sembrato che lo stato generale delle barriere coralline di Eilat fosse abbastanza buono e ogni anno abbiamo trovato molti nuovi coralli che si reclutano nelle barriere coralline, per quelle specie che soffrono del crollo della generazione della sincronia, c’era una chiara mancanza di reclutamento di nuove generazioni di giovani, il che significa che alcune specie che attualmente sembrano abbondanti potrebbero in realtà avvicinarsi all’estinzione per insufficienza riproduttiva.”

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