Dopo mesi di relativa calma, il Covid-19 torna a crescere in Italia. Già nella seconda metà dell’estate si era registrato un aumento di casi, con molti cittadini costretti a letto al rientro dalle vacanze. Ora, con l’arrivo dell’autunno, a preoccupare è la diffusione della variante Stratus (XFG), emersa in India, approdata negli Stati Uniti e oggi dominante anche nel nostro Paese.
Secondo i dati più recenti, oltre la metà dei nuovi contagi è dovuta proprio a questa mutazione, frutto della ricombinazione di vari ceppi precedenti.
La voce rauca: il sintomo che anticipa l’infezione
Il quadro clinico resta simile a quello già conosciuto durante le ondate passate, ma con una novità significativa. Il sintomo più distintivo della variante Stratus è la comparsa di voce rauca, che può precedere i segnali tipici come febbre, tosse e perdita dell’olfatto e del gusto.
«Nei positivi stiamo rivedendo anche i sintomi classici della prima fase della pandemia», spiega Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa. «Molti lamentano anosmia e ageusia, segno che il virus continua a colpire le stesse aree dell’organismo. Ma la voce rauca sembra un campanello d’allarme precoce».
L’andamento dei casi in Italia ed Europa
L’ultimo bollettino del Ministero della Salute, relativo alla settimana 21-27 agosto, ha registrato 1.391 nuovi casi, in crescita rispetto ai 1.091 della settimana precedente.
Il trend è in linea con quanto rilevato anche dall’Oms, che ha segnalato un aumento di incidenza in vari Paesi europei, tra cui Grecia, Irlanda, Romania e Francia. In Italia, la situazione resta sotto controllo, con ricoveri limitati soprattutto a persone anziane e fragili con altre patologie.
I rischi per l’autunno
La vera incognita è rappresentata dai mesi freddi. Con la riapertura delle scuole e l’aumento dei contatti al chiuso, il rischio è che la circolazione del virus torni a intensificarsi.
Secondo Pistello, la fascia più vulnerabile è quella degli over 60-70, che negli ultimi mesi ha visto calare le difese immunitarie per via di vaccinazioni distanti nel tempo o per il minor numero di infezioni naturali.
Vaccinazioni e prevenzione
La strategia, sottolinea l’esperto, è chiara: «Serve una campagna vaccinale autunnale forte, con doppia somministrazione antinfluenzale e anti-Covid. Abbiamo visto che è sicura ed efficace».
Riguardo a un eventuale obbligo vaccinale, Pistello ritiene improbabile un ritorno a misure rigide: «Oggi è difficile pensare di introdurre un obbligo. Ma resta fondamentale mantenere alta la copertura per evitare che il virus torni a diffondersi in modo significativo».
La lezione da ricordare
Il Covid non è scomparso. La comparsa di varianti come la Stratus dimostra la capacità del virus di adattarsi e sorprendere con nuove manifestazioni cliniche. Riconoscere subito segnali come la voce rauca può aiutare a contenere i contagi e a proteggere le categorie più fragili, in vista di un autunno che richiede ancora prudenza e attenzione.
Foto di Nick Fewings su Unsplash

