Le ondate di calore accelerano l’invecchiamento biologico

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Le ondate di calore estremo non sono solo un fastidio estivo, ma una minaccia diretta alla nostra salute, paragonabile agli effetti nocivi del fumo o del consumo regolare di alcol. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change ha dimostrato che l’esposizione cumulativa a temperature elevate accelera l’invecchiamento biologico del corpo, aumentando la vulnerabilità a una serie di malattie.

 

Il legame tra calore e invecchiamento

Lo studio, condotto a Taiwan su un campione di quasi 25.000 persone per un periodo di 15 anni, ha fornito la prima prova concreta di come il calore estremo influenzi l’orologio biologico del nostro corpo. I ricercatori hanno analizzato una serie di biomarcatori legati all’invecchiamento, come la funzionalità di fegato, reni e polmoni, la pressione sanguigna e i livelli di infiammazione. Hanno poi incrociato questi dati con l’esposizione cumulativa di ciascun partecipante a ondate di calore, definite come periodi di temperature elevate di diversi giorni.

I risultati sono stati sorprendenti: maggiore era l’esposizione al caldo estremo, più velocemente le persone invecchiavano. Nello specifico, per ogni 1,3°C in più di esposizione cumulativa, si registrava un aumento medio di circa 0,023-0,031 anni sull’età biologica. Sembra un numero piccolo, ma gli autori sottolineano che, su larga scala, questo effetto può avere implicazioni significative per la salute pubblica, aumentando il rischio di malattie legate all’età come il cancro, il diabete e la demenza.

 

I più vulnerabili e un inaspettato segnale di speranza

Lo studio ha rivelato che non tutti sono ugualmente a rischio. I lavoratori manuali e le persone che vivono nelle aree rurali hanno subito gli impatti maggiori, probabilmente a causa del minor accesso a sistemi di raffreddamento come l’aria condizionata. Questo evidenzia come il cambiamento climatico possa esacerbare le disuguaglianze sociali ed economiche.

Tuttavia, è emerso un dato inatteso: nel corso dei 15 anni di studio, l’impatto delle ondate di calore sull’invecchiamento è diminuito. Sebbene le ragioni di questo adattamento non siano del tutto chiare, si ipotizza che un miglior accesso alle tecnologie di raffreddamento e una maggiore consapevolezza dei rischi legati al caldo possano aver giocato un ruolo cruciale. Questo segnale di speranza suggerisce che, con le giuste strategie di adattamento e mitigazione, è possibile ridurre gli effetti dannosi del calore estremo.

La ricerca è un monito forte sull’urgenza di agire contro il cambiamento climatico. Come afferma l’epidemiologa ambientale Alexandra Schneider, “il calore ci fa invecchiare un po’ più velocemente del normale, e questo è qualcosa che vorremmo evitare”. La salute dei nostri corpi è direttamente legata alla salute del nostro pianeta.

Foto di wal_172619 da Pixabay

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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