Questa settimana, l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato nuove linee guida per quanto riguarda l’uso di dolcificanti artificiali per il controllo del peso e per ridurre il rischio di malattie non trasmissibili come il diabete e le malattie cardiache. Secondo l’OMS, gli edulcoranti non zuccherini non dovrebbero essere considerati un mezzo per raggiungere questi obiettivi. Sono di fatto sostanze che hanno un sapore dolce come lo zucchero ma forniscono poca o nessuna energia. Possono essere composti naturali o composti sintetizzati e sono significativamente più dolci dello zucchero in peso, fino a 400 volte più dolci. Per confronto, lo zucchero contiene 17 kilojoule per grammo, mentre un cucchiaino di zucchero avrebbe 85 kilojoule, l’aspetto che li ha resi così utilizzati e popolari.
Quello che pensa l’Organizzazione Mondiale della Sanità sui dolcificanti artificiali
La ricerca degli ultimi decenni ha dimostrato che questo approccio non è così efficace come inizialmente creduto. La raccomandazione dell’OMS si basa su una revisione sistematica che ha condotto, con l’obiettivo di fornire una guida basata sull’evidenza sull’uso di dolcificanti artificiali per la gestione del peso e la prevenzione delle malattie. La gestione del peso è fondamentale poiché l’obesità aumenta il rischio di malattie come il diabete e alcuni tipi di cancro, che sono le principali cause di morte in tutto il mondo. La revisione sistematica ha esaminato il grasso corporeo, le malattie non trasmissibili e la morte. Studi controllati randomizzati hanno indicato che gli individui che consumano più dolcificanti artificiali avevano un peso leggermente inferiore rispetto a quelli che ne consumavano meno o nessuno. Tuttavia, studi di coorte hanno rilevato che un’assunzione più elevata di dolcificanti artificiali era associata a un indice di massa corporea più elevato e a un aumento del 76% della probabilità di obesità.
Per quanto riguarda le malattie non trasmissibili, una maggiore assunzione di dolcificanti artificiali è stata collegata a un aumento del 23% del rischio di diabete di tipo 2 per le bevande zuccherate e un aumento del 34% per gli articoli da tavola. Nelle persone con diabete, i dolcificanti artificiali non hanno avuto un impatto significativo sugli indicatori clinici come la glicemia a digiuno oi livelli di insulina. Studi osservazionali prospettici a lungo termine, che hanno seguito i partecipanti per una media di 13 anni, hanno rivelato che una maggiore assunzione di dolcificanti artificiali era associata a un aumentato rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e morte. Tuttavia, i dolcificanti artificiali non hanno mostrato differenze nei tassi complessivi di cancro o morte prematura per cancro. Per concludere, se da un lato gli studi controllati randomizzati hanno suggerito una leggera perdita di peso in coloro che utilizzano dolcificanti artificiali, gli studi più grossi e specifici hanno indicato un rischio più elevato di obesità e peggiori esiti di salute all’interno di questo gruppo.