L’endometriosi è una di quella condizioni in cui non esiste al momento una reale risposta sul perché alcune ne soffrono e altri no. Secondo alcuni scienziati però, c’è un potenziale legame tra un tipo di batterio chiamato Fusobacterium e il suo sviluppo. In uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Nagoya e di altre istituzioni in Giappone, sono stati analizzati campioni di tessuto di 79 donne con endometriosi e 76 donne sane, rivelando proprio una correlazione con questi batteri.
L’endometriosi si verifica quando cellule simili a quelle del rivestimento dell’utero crescono in altre aree del corpo. I ricercatori hanno trovato i batteri nell’endometrio, il tessuto che riveste l’interno dell’utero, suggerendo il suo coinvolgimento nello sviluppo dell’endometriosi. Hanno scoperto che il 64% dei pazienti con endometriosi presentava un’infiltrazione di Fusobacterium nell’endometrio, rispetto a meno del 10% dei controlli sani.
Ulteriori indagini hanno rivelato che proprio il Fusobacterium riesce attivare il segnale di un’altra sostanza chimica, la TGF-β, che attiva le cellule dormienti. I topi esposti a Fusobacterium hanno mostrato la presenza di cellule attive chiamate miofibroblasti transgelina-positivi, che sono associate alla creazione di tessuti e muscoli e possono contribuire all’endometriosi.
Di fatto questo batterio lo possiamo trovare normalmente all’interno della flora intestale e anche orale, ma in alcune specie ha la capacità di causare dei problemi di salute. I ricercatori hanno quindi condotto un trattamento antibiotico sui topi e ne hanno osservato l’efficacia nella prevenzione dell’endometriosi e nella riduzione delle lesioni correlate, suggerendo che prendere di mira i batteri potrebbe essere un potenziale approccio terapeutico. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire una relazione definitiva di causa ed effetto tra Fusobacterium ed endometriosi.
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