“Gli alieni sono molto vicini, non possiamo vederli”: la nuova teoria di Alan Stern

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Ancora una novità sulla vita extraterrestre, sebbene non si tratti di UFO o di contatti di qualsiasi tipo. Questa volta, a dire la sua è una voce autorevole, che ha fornito una nuova spiegazione al famoso paradosso di Ferni: se è vero che ci sono civiltà extraterrestri, perché non ci hanno contattato?

La domanda non è proprio nuova. Chi ha azzardato a dare una risposta a questo quesito è stato Alan Stern, ricercatore principale della missione New Horizons, che sta attualmente esplorando Plutone. Stern, che no dubita assolutamente che gli alieni esistano, suggerisce che questi potrebbero vivere confinati negli oceani dei mondi ghiacciati sotterranei, simili ad alcuni localizzati sulle lune di Saturno e Giove.

alieni

Lo scienziato ha segnalato questa ipotesi durante una riunione della Divisione di Scienze Planetarie dell’American Astronomical Society, recentemente tenutasi a Provo, Utah. La forza dell’ipotesi di Stern risiede nella sua semplicità originale. Lo scienziato, infatti, azzarda la possibilità che la maggior parte dei mondi in grado di preservare la vita non somiglino alla Terra, ai suoi continenti, alla sua atmosfera e ai suoi mari. Al contrario, essi potrebbero essere pianeti congelati, con vasti oceani sotterranei intrappolati sotto strati di ghiaccio.

Secondo la linea di ragionamento di Stern, se questi pianeti ghiacciati ospitassero vita intelligente, molto probabilmente non potrebbero contattare nessuno, non essere ascoltati al di fuori del loro ambiente, dal momento che gli strati di ghiaccio superficiale potrebbero bloccare i loro segnali radio. In tal modo, questa classe di pianeti non dovrebbe trovarsi all’interno della “zona abitabile“.

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