Per la prima volta, un gruppo di geologi è stato in grado di confermare che il nucleo interno della Terra è effettivamente solido, rivelando che è anche più morbido di quanto si pensasse in precedenza. La scoperta potrebbe essere particolarmente importante per comprendere la formazione del nostro pianeta.
La ricerca, condotta da un team di scienziati presso l’Australian National University (ANU), è stata pubblicata questo venerdì sulla rivista Science Magazine.
Gli scienziati hanno fatto ricorso a un nuovo metodo che viene utilizzato per rilevare “sussurri” morbidi di onde sismiche, le cosiddette onde di taglio o onde “J”. Secondo i geologi, queste onde – che si propagano solo attraverso oggetti solidi – sono state rilevate nel nucleo interno della Terra, dimostrando così che il suo interno è solido. “Abbiamo scoperto che il nucleo interno è davvero solido, ma crediamo anche che sia più morbido di quanto si pensasse in precedenza“, ha detto il professor Hrvoje Tkalcic in una dichiarazione all’agenzia Europa Press.
Secondo gli scienziati, e i loro calcoli sono confermati, il nucleo interno ha alcune proprietà simili a quelle dell’oro e del platino. Il team ha anche sottolineato l’importanza della scoperta: “Il nucleo interno è come una capsula del tempo. Se lo comprendiamo, scopriremo come il pianeta si è formato e si è evoluto“, hanno spiegato.
Le cosiddette onde di taglio del nucleo sono così piccole e deboli che non è possibile osservarle direttamente. Pertanto, rilevarle sarebbe considerato il “Santo Graal” della sismologia globale poiché gli scienziati hanno predetto, 80 anni fa e per la prima volta, che il nucleo interno della Terra è solido.
Un metodo simile è già stato usato in Antartide
Per avere questa conferma, gli scienziati sono stati costretti a sviluppare un metodo scientifico più creativo. Pertanto, hanno usato il cosiddetto metodo di correlazione del campo d’onda, che analizza le somiglianze tra i segnali di due ricevitori dopo un grande terremoto, anziché analizzare direttamente l’arrivo dell’onda.
Gli stessi scienziati hanno usato una tecnica simile per misurare la profondità della calotta antartica. “Stiamo scartando le prime tre ore del sismogramma. Quello che stiamo osservando sono segnali raccolti tra le tre e le dieci ore dopo un grande terremoto , vogliamo sbarazzarci dei “grandi” segnali“, ha detto Tkalcic. Ed ha continuato: “Attraverso una rete di stazioni, raccogliamo ogni coppia di ricevitori e dati da ciascun grande terremoto e misuriamo la somiglianza tra i sismogrammi. Questo è chiamato misura di somiglianza. Da queste somiglianze, abbiamo costruito una correlazione globale, una sorta di impronta digitale della Terra“.
Lo studio mostra che questi stessi risultati incrociati possono essere usati per dimostrare l’esistenza di onde J nel nucleo interno della Terra, pur consentendo loro di dedurre la loro velocità.
Tuttavia, come spiega il team, resta ancora molto da scoprire: “Non conosciamo ancora la temperatura esatta del nucleo interno, quanti anni ha, o quanto velocemente il nucleo si solidifica. Tuttavia, con questi progressi nel campo della sismologia globale, ci stiamo lentamente arrivando“, ha affermato il ricercatore.
Vale anche la pena notare l’importanza del nucleo interno, che agisce direttamente sul campo magnetico terrestre, e senza di esso non ci sarebbe vita sulla superficie del pianeta.