Non è un mito. La dimensione del cervello conta per l’intelligenza, ma non più di tanto: solo il 2%. Uno studio recente suggerisce che ci saranno altri fattori a dare un peso maggiore nella nostra intelligenza.
Per oltre 200 anni, gli scienziati hanno cercato un’associazione tra dimensione del cervello e intelligenza umana. La ricerca è diventata molto più sofisticata negli ultimi decenni grazie alle risonanze magnetiche, che hanno fornito una contabilità molto accurata del volume del cervello.
Eppure, questa relazione è rimasta molto confusa. Ora, uno studio recente, il più grande del suo genere, ha finalmente chiarito questa connessione.
Attraverso le informazioni derivate dalla risonanza magnetica sulla dimensione del cervello e mettendo in relazione tali dati con i risultati dei test delle prestazioni cognitive e con le misure scolastiche di oltre 13.600 persone, gli scienziati hanno scoperto che esiste effettivamente una relazione positiva tra il volume cerebrale e prestazioni cognitive.
“In media, una persona con un cervello più grande tenderà ad avere prestazioni cognitive migliori“, ha spiegato Gideon Nave dell’Università della Pennsylvania. Ma la dimensione è solo una piccola parte del tutto, rappresentando solo il 2% della variabilità delle prestazioni cognitive.
Philipp Koellinger, della Libera Università di Amsterdam, sottolinea anche che ci sono altri fattori oltre a questo unico che, negli ultimi tempi, ha ricevuto molta attenzione dalla comunità scientifica. Lo studio è stato recentemente pubblicato su Psychological Science.
A livello educativo, l’effetto era anche molto basso. Secondo gli scienziati, un’ulteriore “pezzettino” di 100 centimetri quadrati di cervello ha aumentato l’istruzione delle persone, in media, meno di cinque mesi.
In questo modo, ci saranno diversi fattori che spiegano l’altro 98% della variazione della performance. I ricercatori hanno incluso anche altre variabili nello studio, come sesso, età, altezza o stato socioeconomico. Quando si tratta di altezza, per esempio, gli scienziati sottolineano che è associato a migliori punteggi dei test, ma anche a un cervello più grande.
Le scoperte di questo ultimo studio alla fine passano al senso comune, come se una persona con più neuroni avesse una memoria più grande o potesse svolgere più compiti allo stesso tempo.
Va tenuto presente, tuttavia, che ci sono molti altri fattori associati e i ricercatori riconoscono che sono necessari più studi. Per quanto riguarda il genere, ad esempio, sembra esserci una differenza significativa nella dimensione del cervello che non si traduce in differenze nelle prestazioni cognitive.
Nave ha dichiarato che non era importante misurare le dimensioni delle teste dei candidati durante il processo di assunzione. Lo stile, la nutrizione e l’educazione dei genitori possono avere un contributo importante, ma non sono stati testati.
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