Avete mai avuto un pensiero negativo di cui non riuscivate a sbarazzarvi? Non siete gli unici. Questo accade alle persone sane come anche alle persone che soffrono di problemi mentali più gravi, come l’ansia, lo stress post-traumatico e la depressione. È possibile, però, che gli scienziati abbiano scoperto la chiave per fermare qualsiasi pensiero cattivo possa far capolino nella vostra testa.
I ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’Università dello Utah hanno identificato una sostanza chimica nella regione ippocampale del cervello – associata alla memoria – che aiuta le persone a bloccare i pensieri negativi nelle loro menti. La sostanza è, in realtà, il neurotrasmettitore GABA, ovvero il principale inibitore del cervello. Quando una cellula nervosa rilascia il GABA, sopprime le attività delle altre cellule con cui è connesso.
Nella loro ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications di questo mese, gli scienziati hanno condotto un esperimento con 25 uomini tra i 19 e i 36 anni. Hanno continuato a chiedere ai partecipanti di studiare coppie di parole non imparentate e imparare ad associarle. Ad esempio, una coppia poteva includere le parole “spiaggia” e “Africa”. Quindi, i ricercatori hanno assegnato a una parola della coppia un segnale, rosso o verde. Quando la parola aveva il segno verde, significava che l’individuo ricordava l’altra parola. Al contrario, il segnale rosso stava a significare che si doveva evitare di pensare all’altra parola.
Durante l’esperimento, i ricercatori hanno analizzato il cervello dei partecipanti con il metodo dell’imaging funzionale a risonanza magnetica (che rileva i cambiamenti nel flusso del sangue) e la spettroscopia della risonanza magnetica (misurando i cambiamenti chimici). Hanno scoperto che le persone che avevano la più alta concentrazione di GABA avevano avuto più successo nel bloccare i pensieri indesiderati.
I ricercatori dichiarano che la capacità di controllare i nostri pensieri è “fondamentale per il nostro benessere“. E ritengono che la loro scoperta possa aiutare la comunità scientifica ad acquisire una conoscenza più profonda delle malattie che causano la perdita del controllo dei propri pensieri. Il professor Michael Anderson dell’Università di Cambridge, uno dei ricercatori dello studio, afferma che gli esseri umani cominciano ad avere problemi quando questo controllo è compromesso. “Quando questa capacità è indebolita, provoca alcuni dei sintomi più debilitanti della malattia psichiatrica“, ha detto Anderson. “Ciò include ricordi intrusivi, immagini, allucinazioni, lamenti e preoccupazioni patologiche e persistenti“.
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